di Noemi Murgia

Da qualche anno è tornato di moda, anche se in modo discreto, il ventaglio. Estati particolarmente torride, crisi energetica, ma anche il desiderio di alleviare un po’ il senso di caldo con una certa eleganza a teatro, al ristorante o durante cerimonie, hanno decretato il ritorno di questo accessorio bello e antico.

Come tanti capi e accessori che oggi valutiamo soprattutto in base alla bellezza, o al loro essere classici senza tempo o di tendenza durante una stagione, il ventaglio è nato per motivi pratici. Avere un po’ di sollievo dal caldo, tenere lontani gli insetti, accendere e tenere vivo il fuoco. E come molti oggetti utili, conferiva a chi lo possedeva lo status sociale di persona abbiente.

Il ventaglio, conosciuto e indispensabile nell’Egitto dei Faraoni e nelle antiche corti cinesi e giapponesi, deve a Caterina de’ Medici la popolarità raggiunta in Europa nei secoli più recenti. Possiamo azzardarci a definire la Regina con il termine poco ortodosso di “trend setter”; fu proprio lei a farlo conoscere (come pure i tacchi, il profumo, le posate e tanto altro) in Francia, quando vi arrivò per sposare, nel 1533, Enrico II, della dinastia Valois.

Il ventaglio, conosciuto e indispensabile nell’Egitto dei Faraoni e nelle antiche corti cinesi e giapponesi, deve a Caterina de’ Medici la popolarità raggiunta in Europa nei secoli più recenti. Photo Credit https://www.elisamotterle.com/

Per alcuni secoli il ventaglio è stato un accessorio indispensabile, perdendo poi importanza, come spesso accade a molti oggetti d’uso comune.
Forse le ultime ad averlo usato regolarmente, come parte integrante del loro modo di vestire, sono state le flapper. Negli anni ’20, le “maschiette” che oggi ci sembrano estremamente femminili ma che ai tempi erano considerate, appunto, mascoline, usavano grandi ventagli di piume. Sicuramente la diffusione di ventilatori e aria condizionata ha segnato la fine del suo uso. Negli anni ’30 le donne preferivano tenere in mano una sigaretta o un cocktail, entrambi simboli di libertà e di un po’ di indipendenza dalle rigide regole del passato.

Oggi sono la Spagna e il Giappone i paesi in cui si usano e si producono i ventagli più belli e di qualità. Le usanze e gli abiti tipici di questi due paesi, lontani e diversi, non prevedono di rinunciare al loro utilizzo. Se fino a qualche anno fa era piuttosto difficile trovare ventagli di discreta fattura, che non fossero un gadget di plastica di breve durata, oggi è più facile trovare in vendita ventagli belli, simpatici, adatti sia alle donne sia agli uomini. Sventolarsi con grazia può apparire un gesto un po’ anacronistico, ma rimane senza dubbio affascinante.

Recentemente il vuoto nel mercato è stato colmato da alcune giovani imprenditrici che hanno deciso di investire nella produzione artigianale di ventagli. Khu Khu produce ventagli belli ma anche divertenti, pensati per chi vuole utilizzare un accessorio bello, pratico, utile e perché no, anche un po’ malizioso. Véra Pilo produce ventagli adatti a tante occasioni, in materiali diversi e di tanti colori, da scegliere in base all’outfit.

Recentemente il vuoto nel mercato è stato colmato da alcune giovani imprenditrici che hanno deciso di investire nella produzione artigianale di ventagli. Véra Pilo produce ventagli adatti a tante occasioni, in materiali diversi e di tanti colori, da scegliere in base all’outfit. Photo Credit https://verapilo.com/it/i-ventaglio-di-vera-pilo/

Sapete che il ventaglio ha un suo linguaggio vero e proprio? Ecco perché può essere un accessorio malizioso e seduttivo. Quando le regole della società erano rigide non era facile interagire, per uomini e donne. O meglio, era facile ma necessitava di alcuni espedienti.
Vorrei conoscerti, vorrei parlarti, aspettami, scrivimi, baciami! Tutto questo si poteva comunicare con il ventaglio. Appoggiarlo sulla guancia destra significava sì, sulla guancia sinistra no.

Sapete che il ventaglio ha un suo linguaggio vero e proprio? Ecco perché può essere un accessorio malizioso e seduttivo. Photo Credits https://johncapemort.medium.com/

Con un gesto, il ventaglio in pochi istanti permetteva di domandare e rispondere, di esprimere molti sentimenti, dall’amore, alla rabbia, all’odio. Avete mai visto un film in costume in cui una donna lo usa per coprirsi la bocca, tenendolo completamente aperto, guardando qualche affascinante sconosciuto? Quel gesto significa non essere promessa, impegnata. Oggi diremmo single, ma che termine poco elegante, vero?
Anche se il linguaggio del ventaglio è sconosciuto alla maggior parte delle persone e difficilmente potrebbe tornare di moda, non per questo non è interessante conoscerlo un po’. Chissà… può diventare argomento di conversazione.

Il ventaglio può anche attirare l’attenzione con discrezione. Mette lo sguardo e le mani in primo piano. Pare che la Regina Elisabetta I lo usasse non solo come simbolo di ricchezza, ma anche perché considerava le sue mani particolarmente belle. Verso la fine del suo regno cominciò a farsi strada, grazie a nuove lavorazioni, il ventaglio pieghevole, altrettanto amato dalla Regina. È facile notare, nei ritratti di Elisabetta I, il passaggio dal ventaglio rigido a quello pieghevole.

Se non avete mai usato un ventaglio, considerate che, oltre a essere utile, può conferire un aspetto elegante, femminile. E diffondere il vostro profumo. In estate bisognerebbe evitare di spruzzare fragranze alcoliche sulla pelle, per evitare di macchiarla. Spruzzare un po’ di profumo sul ventaglio diffonderà la vostra fragranza quando lo userete.
Fu lo stilista Paul Poiret il primo a usare il ventaglio come gadget, proprio per promuovere i suoi profumi. Negli anni ’10 fece produrre dei ventagli, poi illustrati da Georges Lepape, che venivano profumati con le fragranze dello stilista. Regalati alle clienti, hanno anticipato l’usanza di offrire le mouillettes, le strisce di cartoncino che oggi servono a far provare una fragranza.
Il Metropolitan Museum di New York conserva un ventaglio di Poiret illustrato da Lepape e profumato con la fragranza chiamata “Mea Culpa”.

Fu lo stilista Paul Poiret che negli anni ’10 fece produrre dei ventagli, poi illustrati da Georges Lepape, che venivano profumati con le fragranze dello stilista.

Un’ultima considerazione. Viviamo anni in cui spesso sono vestiti e accessori di cattivo gusto a piacere alle masse, anche grazie alla loro diffusione tramite i social. A volte chi preferisce l’eleganza si sente un po’ un pesce fuor d’acqua, come se le buone maniere fossero superate, in nome della libertà di essere sé stesse, che spesso si traduce solo nell’imitazione di chi rappresenta il vuoto, la mancanza assoluta di cultura e personalità.
Non è meglio distinguersi con grazia e femminilità?

@noemiland

In copertina: James Tissot Il Ventaglio 1875