di Valentina Badini

“Se hai freddo, una tazza di tè ti riscalda, se sei accaldato ti rinfresca, se sei depresso, ti rincuora, se sei agitato, ti rilassa.” Diceva William Gladstone, primo ministro britannico nel XIX secolo. Tuttavia, al tè nel XIX secolo sono legati anche eventi che hanno ben poco di rilassante. Al contrario, sembrano tratti dal più cupo dei romanzi gotici.
Ogni volta che sorseggio il tè nelle mie adorate porcellane inglesi, una parte di me si immagina nelle vesti di una signora d’altri tempi, come Lady Grantham di Downton Abbey.
Ebbene, dimenticate per un attimo romantici tè dall’aroma di bergamotto accompagnati da soffici scones all’ombra di un pergolato profumato. Dovete sapere che le signorine dell’epoca vittoriana non erano proprio tutte cuffiette, crinoline e pensieri delicati.

Scena dalla serie: Marie Ann Cotton the dark angel

C’era anche chi serviva tè particolari… tè corretti all’arsenico. Sempre con una certa disinvoltura, of course.
Mary Ann Robson, classe 1832, avvelenò in questo modo ben 21 persone. All’epoca era molto difficile stabilire con certezza la morte da avvelenamento da arsenico. I sintomi erano del tutto simili alla gastroenterite,mortale in quegli anni. Per questo motivo, poté agire indisturbata così facilmente.
Le sue prime vittime furono i primi cinque figli nati dal suo matrimonio con William Mowbray.

Mary Ann Cotton e i suoi bambini.
Wikipedia

Ebbero in seguito altri figli: due bambine e un bambino, il quale morì però ad un anno di età per gastroenterite. Nel 1865, per la stessa causa morì anche il primo marito. A Mary rimase un’eredità di 35 sterline, rimborso per un’assicurazione sulla vita stipulata precedentemente.
Con le due figlie superstiti, si trasferì quindi a Seaham Harbour. Qui intrecciò una relazione con Joseph Natrass, che durò fino a quando questi, già fidanzato con un’altra donna, non si sposò. Nel frattempo, una delle due bambine morì di tifo, e l’altra, Isabella, venne spedita dalla nonna materna. Mary Ann si spostò quindi nel Sunderland. Qui conobbe George Ward, il suo secondo marito che, guarda caso, morì dopo 14 mesi di matrimonio… per problemi intestinali.

Scena dalla serie Mary Ann Cotton the dark angel.

Di nuovo vedova, trovò lavoro presso la casa di James Robinson, anche lui vedovo. Dopo solo un mese, disgraziatamente, il figlio più piccolo di James morì per problemi gastrici.
Così, per consolarsi a vicenda, i due vedovi intrecciarono una liaison e Mary rimase incinta. Nel frattempo, sua madre si ammalò e a lei toccò assisterla a Seaham Harbour; ma non per molto, perché poco dopo il suo arrivo, la donna morì lamentando forti dolori allo stomaco.
Riprese con sé Isabella, che però morì contemporaneamente con gli altri due figli di James. Poco dopo, James la sposò e nacque Mary Isabelle. La bambina si ammalò presto e morì a soli quattro mesi.
James cominciò a trovare strano che la moglie insistesse per fargli stipulare un’assicurazione sulla vita.
Scoprì così, che era piena di debiti e che gli aveva sottratto del denaro; per questo la cacciò di casa.
Mary finì per strada. Ma presto, conobbe una certa una Margaret Cotton, che le presentò il fratello Frederick, un minatore appena rimasto vedovo con due figli piccoli. Margaret, che badava ai due nipotini, morì improvvisamente per una febbre gastrica. Mary trovò così spazio per consolare il vedovo, e si trovò presto di nuovo incinta.
Cotton divenne il suo quarto marito e nel 1871 nacque il piccolo Robert.
Nel frattempo, Mary Ann riallacciò i rapporti con il suo ex-amante Joseph Natrass, che non era più sposato. Guarda caso, nel dicembre 1871 Cotton morì per una febbre gastrica e Natrass andò a convivere con la donna.

Joanne Froggat veste i panni di Mary Ann Cotton in the dark angel

Nonostante la liaison con Natrass, Mary rimase incinta del suo nuovo datore di lavoro, un certo John Quick-Manning. Nel 1872 morirono uno dietro l’altro, uno dei due figli di Cotton, il piccolo Robert e Natrass, che aveva appena fatto testamento a favore di Mary Ann.
Fu a questo punto, che accadde qualcosa che Mary non aveva pianificato. L’assistente di un medico legale, Thomas Riley, collegò una frase pronunciata da Mary Ann alla morte dell’ultimo dei figli di Cotton.

Una scena della serie Mary Ann Cotton the dark angel

Mary aveva tentato di far accogliere Charles, che rappresentava un impedimento per il matrimonio con Manning, in una casa di lavoro. Proprio Riley le disse che era necessaria la presenza di un familiare, e lei commentò che comunque il piccolo avrebbe presto fatto la fine degli altri fratellini, perché malaticcio come loro.
Cinque giorni dopo, Charles morì.
Mary Ann fu condannata all’impiccagione. Di certo, il suo tè dal retrogusto amarognolo era tutt’altro che rincuorante.

@galatuo

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