di @le.recensioni.di.atena

“Palermo è un mostro; un mostro di bellezza ma anche un mostro in un altro senso, di omertà,

è una città che sembra lasciarsi scivolare tutto in maniera implacabile”

Queste sono le parole di Laura Iacovini…

Vi starete chiedendo “chi è?”, è la moglie di Ninni Cassarà… Ecco questo forse vi è già più familiare, forse l’avete sentito nel film “La mafia uccide solo d’estate” o forse, per chi riesce ad arrivare a quel periodo di storia, a scuola.
Ve lo consiglio perché se oggi possiamo avere un po’ meno paura della mafia, se possiamo parlarne, farne film, scriverci libri, lo dobbiamo anche a questi uomini.

Ninni Cassarà, poliziotto della Squadra Mobile di Palermo, assassinato dalla mafia palermitana il 6 agosto 1985 – ©Photo credit www.wikimedia.org

Non avevano super poteri, non erano immortali, avevano una famiglia, dei figli e nonostante ciò continuarono nel loro lavoro. Non dico che non ebbero paura, perché alla fine erano umani come noi, anche loro provavano emozioni. Piuttosto dico che il loro senso di giustizia ha sopraffatto la paura, che bloccò invece altri uomini.
Non scriverò ancora per molto, credo che gli eventi di quegli anni, chi più chi meno, li sappiano tutti.

Vi dico solo che a distanza di un paio d’anni, quando lo lessi, mi ricordo ancora il mix di emozioni che mi scorrevano nelle vene mentre leggevo quelle pagine.
È straziante. Non lo nego, sappiamo come va a finire. Ma va letto, punto.
Grazie alle varie testimonianze, che hanno contribuito a creare questo libro, leggerete, oltre alle varie indagini e missioni, anche la vita privata di questi uomini. Io mi fermo qui, vi lascio alla penna di Chiolo con la speranza che questo libro vi lasci qualcosa, come ha fatto con me.

Alessandro Chiolo, Squadra mobile Palermo. L’avamposto degli uomini perduti, Navarra Editore, 2018

Particolare dalla copertina del libro SQUADRA MOBILE PALERMO di Alessandro Chiolo – ©Photo credit www.lafeltrinelli.it

@le.recensioni.di atena

In copertina: l’uccisione di Ninni Cassarà – ©Photo credit www.wikimedia.org