di Benedetta Gherardini

Se continuate a frequentare la persona sbagliata, è ora di guardare a voi stessi.

Molti conoscono il popolare stereotipo  cinematografico in cui il migliore amico della protagonista  è un ragazzo gentile e amorevole, ma lei non lo nota e continua a frequentare i “cattivi ragazzi” che le spezzano ripetutamente il cuore. Finché, un giorno, si accorge che il ragazzo con cui era destinata a stare era proprio davanti a lei da sempre.
Quanto è realistico questo scenario?

Dipende da quale punto di vista lo si guarda. Le probabilità che uno dei vostri amici sia la vostra anima gemella potrebbero non essere così alte come la possibilità che continuiate a frequentare le persone sbagliate se non fate qualche cambiamento.
Non è raro incontrare una persona perfettamente adorabile, gentile, divertente, che lavora sodo e ha obiettivi compatibili, e non piacervi. Forse non era la persona adatta, ma forse c’è qualcos’altro sotto.

Se vi ritrovate a ripetere lo schema di frequentare persone che non sono “adatte” a voi, riflettete su questo:

  • Com’è stata la vostra educazione? So che può essere frustrante risalire all’infanzia, ma le lezioni che abbiamo imparato sull’amore fin da piccoli possono ancora guidare le nostre relazioni sentimentali. I nostri genitori ci hanno insegnato – con le parole o con le azioni – che l’amore è doloroso, spaventoso e qualcosa che dobbiamo guadagnarci? Può essere utile riflettere sulle convinzioni che abbiamo, perché è probabile che siano loro a dettare ciò che cerchiamo. Ciò che è familiare è spesso ciò che consideriamo sicuro, ed è per questo che molti di noi evitano l’ignoto (anche se è un’opzione più salutare).
  • Volete avere successo? Come reazione istintiva potreste dire “sì”, ma state giocando sul sicuro? Alcuni di noi frequentano persone con cui non vedono un futuro perché non vogliono essere feriti. Forse non si vuole investire troppo e le uniche persone che accetteranno questa mancanza di impegno sono quelle che non sono “buone” per noi o quelle che offrono in cambio la stessa quantità di impegno. Alcuni di noi non si sentono pronti per il successo (o non si sentono in grado di ottenerlo), quindi scelgono persone che riflettono questa convinzione.

Non è raro incontrare una persona perfettamente adorabile, gentile, divertente, che lavora sodo e ha obiettivi compatibili, e non piacergli. Forse non era una persona adatta.

  • Cosa credete di meritare? Qualcuno che rispetti le vostre opinioni e i vostri limiti, che abbracci la vostra autenticità, che rida alle vostre battute sciocche e che si scusi quando sbaglia? Oppure, l’immagine di ciò che meritate assomiglia di più a questa: vi offrono solo il necessario per andare avanti, danno la responsabilità solo a voi, o vi fanno sentire insicuri e incerti sulla vostra posizione nella relazione? Pensate a ciò che credete di meritare (perché è di questo che vi accontenterete). Se avete avuto una relazione in cui qualcuno vi ha detto che non meritavate molto, si sbagliava!
  • Che ruolo volete in una relazione? Forse non avete voglia di frequentare persone che vanno bene per voi, perché non sentite che hanno bisogno di voi. A volte, infatti, quando non ci sentiamo “utili”, possiamo iniziare a sentirci insicuri. Essere in una relazione in cui l’altro/a ha bisogno di noi ci dà un senso di sicurezza: pensiamo che il partner avendo necessità della nostra presenza non ci lascerà, ma questa idea è spesso guidata dalla paura del rifiuto o dell’abbandono.
  • Frequentate persone per il loro potenziale? È probabile che alcuni di voi lo facciano. Volete vedere quanto i vostri partner possono diventare “grandi” e la possibilità di portarli “in alto” sembra essere una sfida entusiasmante. Anche in questo caso, non c’è nulla di male nel vedere il potenziale dell’altro, ma non possiamo basare l’intera relazione su tutto questo. Chiediamoci: se non cambiassero, saremmo felici?

Quindi, cosa può aiutarci a scegliere le persone “buone”, adatte a noi?
– Esaminiamo i nostri modelli di frequentazione e le nostre convinzioni in materia di relazioni.
– Proviamo a uscire con persone che non sono il nostro “tipo” e vediamo come ci sentiamo.
– Scriviamo una lista di segnali di pericolo o di rottura prima di andare a un appuntamento.
– Coinvolgiamo i nostri amici o i nostri mentori: chiediamo la loro guida e usiamoli come compagni di “responsabilità”.

@growupordie

Benedetta Gherardini è una Mental Coach Relazionale ACC specializzata in relazioni, rapporti tossici e dipendenza affettiva, puoi seguire i suoi consigli e approfondimenti sulla sua pagina Instagram @growupordie

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