RACHEL CARSON: “SILENT SPRING”

di Elena Vitali |
3 gennaio 2021: Greta Thunberg ha compiuto diciotto anni!
La ragazzina che è riuscita a imporre all’attenzione di tutto il mondo un argomento tanto ostico quale quello del cambiamento climatico, oggi è pienamente maggiorenne.
Riecheggia nella mente di tutti il toccante discorso al Summit ONU nel 2019, dove con grande animo e partecipazione ha proclamato il suo “How dare you”
“Ma come osate? Sono più di 30 anni che la scienza è chiara nei suoi messaggi: come fate a non considerarla?
A venire qui dicendo che state facendo abbastanza… Invece in realtà la politica e i governi sono ancora così lontani.”
Colpisce la forza delle sue parole, un segno di ammonimento verso le grandi potenze mondiali accusate di non aver a cuore il futuro della Terra, dell’ambiente e dell’uomo.
Il vigore delle espressioni di Greta ben poco si scostano da quelle di colei che possiamo definire la sua diretta precorritrice:
Rachel Carson.

Rachel Carson (1907_1964) fu biologa ed ecologista americana ©Photo credit: Wikipedia.it
“Coloro che contemplano la bellezza della terra trovano riserve di forza che durano fintanto che dura la vita.”
Tutti gli ambientalisti del mondo si riconoscono in Rachel.
Tutti gli ecologisti la proclamano a gran voce come grande e vera “influencer” scientifica .
Nata agli inizi del 1900 in una piccola cittadina di campagna della Pennsylvania, fa della sua passione per l’osservazione e l’esplorazione della natura il suo studio principale, laureandosi a pieni voti alla John Hopkins University in biologia marina.
Ben presto il suo semplice interesse diviene un vero e proprio impegno sociale a difesa di quel mondo naturale che tanto amava e che
“veniva maltrattato senza che lei potesse fare nulla”.

Potremmo perdere per sempre questa struggente bellezza. © Photo credit: Antonio Notari @prodbros
È lei a denunciare pubblicamente e con appassionata forza i danni inferti alla natura dall’uso e abuso indiscriminato di insetticidi chimici (come il Ddt e il glifosato) e composti organici di sintesi, dal fenomeno della deforestazione e dall’incontrollato intervento dell’uomo sull’ambiente.
Prima di lei pochi si occupano in modo così accorato dei danni ambientali.
I ricercatori sono troppo pavidi per denunciare la pericolosità di nuovi prodotti chimici e gli scienziati troppo impegnati in laboratorio per pensare alla salute dell’umanità e della natura.
“La strada che percorriamo da tempo è apparentemente facile,
un’autostrada liscia sulla quale procediamo a grande velocità, ma alla fine giace un disastro.
L’altro bivio – quello meno battuto – offre la nostra ultima, la nostra unica possibilità per raggiungere una meta che assicuri la salvaguardia della terra.”
Così si legge in Silent Spring, il suo breve saggio pubblicato nel 1964 e tradotto in ben 24 lingue!

Copertina dell’ ebook “Silent spring” di Rachel Carson ©Photo credit: Rakuten Kobo
Un libello dal risultato stupefacente, capace di destare nella testa della gente una associazione, un collegamento tra la mortalità nell’ambiente naturale e l’uso spropositato di pesticidi vari, dei quali negli anni ’70 si scoprirono le implicazioni estremamente pericolose per la salute umana. La gente cominciava a rendersi conto perfettamente che l’introduzione di quantità così massicce e con una varietà così grande di prodotti industriali e di rifiuti negli ambienti terrestri e acquatici, ma anche in quelli umani, con poco o nessun interesse per la tossicità conseguente, non poteva portare dei benefici alla società e ai suoi componenti. Che era invece proprio quello che veniva difeso a spada tratta dalle autorità e soprattutto dai proprietari della macchina economica e produttiva!
In copertina: Ruscello di acqua sorgiva tra le rocce. ©Photo credit: Antonio Notari @prodbros
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