MIKHAIL BULGAKOV: VODKA, POLPETTE E CROSTINI!

La terra russa fu da sempre generosa a far nascere grandissimi letterati, così generosa che i primi decenni dell’Ottocento furono chiamati “secolo d’oro” e l’epoca a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento “secolo d’argento”. Non tutti i nomi celebri riuscirono ad arrivare in Occidente. Tuttavia alcuni, per fortuna, fecero strada. Tra loro il geniale, ironico e soprattutto “saporito” Mikhail Afanas’evič Bulgakov, autore del Maestro e Margherita, nato a Kiev il 03 (15) maggio 1891, all’epoca tra le più belle città dell’Impero Russo.

Kiev, tra le più belle città dell’Impero Russo, a inizi Novecento – ©Photo credit www.wikimedia.org
“Il cibo, Ivan Aleksandrovič, è una cosa complicata. Bisogna saper mangiare e, immaginate, la maggior parte della gente non sa farlo assolutamente.
Bisogna non soltanto sapere cosa mangiare, ma anche quando e come…!”
dice il professore Preobražensky al suo assistente dottor Bormental ne “Cuore di cane”.
Ma chi conosce la persona di Mikhail Bulgakov può essere sicuro che parla proprio lui, medico di professione.
Medico di professione, scrittore per vocazione amò tantissimo la sua città natale, la bellissima Kiev. La famiglia dei Bulgakov non fu ricca: il padre insegnava, la madre badava a ben sette figli. Diedero ai ragazzi quel che ritenevano la cosa posa più importante, l’istruzione e la cultura. Vivevano sul Podol, la parte più bassa della città dov’era facile perdersi nelle viuzze storte. Il venticello dolce sfiorava i volti della gente portando gli aromi della cucina semplice e gustosa che sapeva fare a meno della carne.
Le polpette di cipolle del Podol, le avete mai assaggiate? Fu uno dei piatti preferiti degli abitanti della parte di Kiev che ricorda il grande scrittore.
Bulgakov non aveva ancora trent’anni quando l’Impero Russo, e con esso la vecchia vita con le sue tradizioni e sapori, andarono a farsi benedire. Arrivarono i tempi davvero brutti della rivoluzione e della guerra civile la gente non aveva nulla da mettere sotto i denti. A Mosca lui e la prima moglie, Tatiana Lappa, spesso non mangiavano nulla, ma proprio nulla per giorni e giorni; non c’erano né pane né patate. Ci furono giorni in cui Bulgakov bevve solo thè.
Nella vita di tutti i giorni Mikhail Afanas’evič non fu per un nulla un gourmet.
Preferiva i piatti semplici come i pel’meni (una specie di tortellini di carne in forma di mezzaluna amati in tutta la Russia), un buon gelato, panini dolci morbidi. Amava, però, offrire del cibo ai numerosi amici e chiamava la sua casa “la miglior trattoria di Mosca”.
Nessuno, ma proprio nessuno può competere con Bulgakov quando nomina o descrive dei piatti quali il roastbeef (il cane Šarik del Cuore di cane lo battezzò addirittura Giardini di Semiramide), il caviale in coppa, le salsicce al pomodoro, l’aringa marinata cosparsa di cipolla, il boršč, le uova cocotte con purea di champignon, il luccio perca, lo sterlet con сode di gamberi e il caviale fresco. E ancora, i filetti di merlo con tartufo, le quaglie alla genovese. Milhail Afanas’evič adorava la cucina italiana!
Seguiteci nella preparazione di un paio di piatti decisamente saporiti, anche se non facenti parte della cucina dei raffinati gourmet.
Polpette di cipolla del Podol
Ingredienti: 1 kg di cipolle, 2 carote, 3 uova, farina q.b., sale, pepe, olio di girasole, pan grattato, pomodoro per passata.
Per contorno: riso bianco lessato.
Tritare finemente le cipolle, aggiungere della farina e le uova per ottenere una specie di farcia, di consistenza identica a quella di carne. Spellare i pomodori e ridurli in passata; mettere il composto in un recipiente ovale dalle pareti alte. Formare delle polpette, passarle nel pan grattato e cuocerle in padella con un po’ di olio. Grattugiare le carote, metterle nel recipiente, aggiungere un goccio d’olio, adagiare le polpette, regolare di sale e pepe. Cuocere a fuoco lento. Servire con riso bianco lessato.
Antipasto caldo del professor Preobražensky
Ingredienti per 6 porzioni: 500 g di fegatini di pollo, 6 pezzi di pane nero di segale, 1 cipolla, 2 cucchiai di smetana (panna acida), 1 cucchiaio di cognac, sale e pepe q.b.,100 g di burro
Tagliare il pane a striscie di 2 x 6 cm e arrostirlo in padella con un po’ di burro. Lavare i fegatini, asciugarli e arrostirli dolcemente finché non saranno cotti, alla fine aggiungere della smetana e del cognac. Tritare finemente la cipolla e cuocerla finché non assuma il colore dorato. Ridurre la gran parte dei fegatini e della cipolla in purea, salare e pepare. Spalmare la purea sul pane, guarnire con piccoli pezzi di fegatini e con aneto fresco.
E da bere?
Solo i profani potrebbero pensare che ci vuole del vino.
No, no e no, signori miei!
Siamo in Russia, e quindi ci vuole la vodka, meglio se di ottima qualità e, ovviamente, ghiacciata.
Un consiglio amichevole: non storcete il naso e non spaventatevi se le ricette legate a Bulgakov e i suoi eroi non vi piacciono. De gustibus non disputandum est. Leggete le sue opere, una fonte inesauribile di insegnamenti di vita e di risate, in cui, senza dubbio, troverete la ricetta che fa per voi.

Il Maestro e Margherita, capolavoro dello scrittore Bulgakov. ©Photo credit www.thebookadvisor.it
In copertina, lo scrittore in un ritratto giovanile . ©Photo credit www.wikimedia.com
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