Il filo rosso del destino, Tanabata e la Principessa Kaguya: tre leggende giapponesi per veri romantici

di Dafne Borracci |
Il Giappone è un Paese con una lunga tradizione folkloristica alle spalle: oltre alle leggende religiose shintoiste, col passare dei secoli ha importato e riadattato anche racconti e miti cinesi e indiani. Ciò ha costituito la base per la nascita di migliaia di leggende autoctone che si sono tramandate fino al giorno d’oggi, ispirando molte opere della cultura pop giapponese come anime, manga e videogiochi.
Esistono leggende giapponesi di ogni genere, da quelle ispirate alla mitologia e alle storie epiche dei samurai, fino ai cosiddetti “kaidan” (racconti di mostri yokai e fantasmi).
Oggi, però, vi voglio presentare tre leggende giapponesi… romantiche! Tutti pronti per il batticuore?
Il filo rosso del Destino

La leggenda del filo rosso, Fonte: borderlinez.com
Questa leggenda, di origine cinese, ha numerose versioni: di seguito trovate una di quelle meno conosciute in Occidente.
Una volta, un uomo che stava passeggiando nel cuore della notte, sorprese un anziano dalla lunga barba ad aggirarsi solo soletto per strada, trascinandosi dietro un enorme sacco. Temendo che si trattasse di un ladro, l’uomo lo fermò e gli chiese di aprire immediatamente il bagaglio. Il vecchio, dal cui corpo sembrava emanare un tenue bagliore, obbedì: il sacco era pieno di rotoli di pergamena.
Provando a leggerne alcuni, l’uomo si sorprese nel constatare che c’era scritta solo una lunga lista di nomi. Il vecchio, allora, gli spiegò di essere il Saggio Eremita della Luna. Ogni notte aspettava che gli umani si addormentassero per scendere sulla terra e annodare i due estremi di un magico filo rosso ai mignoli delle persone destinate ad amarsi per sempre. I nomi sui rotoli di pergamena non erano nient’altro che quelli delle coppie prescelte dal Fato.
Anche oggi in Giappone si crede che ognuno di noi abbia l’estremità di un filo invisibile legata al mignolo e che prima o poi incontreremo tutti la persona che si trova al capo opposto.
Tanabata

Fonte: Istock
Il 7 luglio, in Giappone, si celebra il Tanabata Matsuri, ovvero il festival delle stelle innamorate. La festa nasce da una antica leggenda che vede come protagonisti la tessitrice Orihime (la stella Vega) e il mandriano Hikoboshi (la stella Altair).
I due si innamorarono e, a causa della loro forte passione, finirono con il trascurare i loro compiti. L’Imperatore del cielo allora, adirato, proibì loro d’incontrarsi e per separarli creò il Fiume Argentato (la Via Lattea). Da allora Orihime tesse osservando tristemente il suo amato Hikoboshi sull’altra riva del fiume.
Ma c’è un momento, fra luglio e agosto, in cui la Via Lattea sembra farsi più sottile e in un punto arriva quasi a scomparire. Si tratta dell’unico giorno dell’anno in cui i due amanti possono attraversare il Fiume Argentato e ricongiungersi.
La Principessa Kaguya

La Storia della Principessa Splendente, Studio Ghibli
Kaguya è la protagonista della fiaba più antica del Giappone, adattata alcuni anni fa in un film di Studio Ghibli intitolato “Storia della Principessa Splendente”.
Kaguya era una creatura della luna esiliata sulla terra. Trovata da un vecchio taglialegna all’interno di una canna di bambù quando era ancora una creaturina minuscola, venne allevata dall’uomo e da sua moglie come una figlia.
Nel giro di poco tempo Kaguya crebbe e diventò una fanciulla così bella da rapire il cuore non solo di molti nobiluomini, ma anche dell’Imperatore in persona! Tuttavia la ragazza, non essendo una creatura umana, non poteva sposarsi e lei e l’Imperatore si dovettero limitare a scambiarsi lettere e poesie cariche di sentimenti.
Quando per Kaguya giunse il momento di tornare alla Capitale della Luna, l’Imperatore fece di tutto pur d’impedire che ciò accadesse ma, com’era prevedibile, i suoi arceri non potettero nulla contro le creature celesti incaricate di riportare a casa la fanciulla.
Prima di andarsene, Kaguya fece a malapena in tempo a lasciare all’Imperatore una lettera d’amore e l’Elisir dell’Immortalità ma il sovrano, distrutto per la perdita della sua amata, non aveva la minima intenzione di prolungare la sofferenza vivendo in eterno. Per questo ordinò che la lettera e l’elisir fossero bruciati nel punto del suo regno più vicino alla luna e la leggenda narra che il fumo che si sollevava anticamente dal cratere del Monte Fuji fosse proprio quella magica pozione che continuava a bruciare in eterno.
E voi conoscete altre storie d’amore così belle da essere diventate leggenda?
Dafne Borracci (@dafneborracci) Studio Letteratura classica giapponese all’Università di Kyoto e parlo di storia, letteratura e tradizioni giapponesi su instagram. Il mio ultimo progetto? La traduzione e pubblicazione gratuita del primo romanzo LGBT del Giappone, “Torikaebaya Monogatari”.
Kristi
Right here is the perfect blog for anyone who hopes to find out about this topic.
You realize a whole lot its almost tough to argue with you (not that I actually will need
to…HaHa). You certainly put a brand new spin on a subject which has been discussed for decades.
Excellent stuff, just great!
Carol
we are very happy that this topic is close to your heart, follow us to read the many articles that we offer every day. Good day
carol