L’ARTE DELLA BELLEZZA – LA BELLEZZA COME ARTE

di Elisabetta Ribaudo |
Anno 2020. Nuovo decennio dove la bellezza è intesa come arte
Tante le novità beauty sul mercato e ancor più professionisti in grado di farcele conoscere e testare, creando sul nostro viso, e non solo, delle vere opere d’arte.
Mi riferisco ai famosi Make-Up Artist, protagonisti indiscussi di eventi privati o internazionali, figure indispensabili per chi voglia apparire perfetta.
Tutti noi dovremmo sentirci belli a prescindere. Belli per noi stessi, per amor proprio e non per la società che ci impone modelli di bellezza artefatta e costruita.

Make up artist and hair stylist: Jp make up hair. ©Photo credit: @jp_makeup_hair
Ma stiamo parlando dei tempi attuali, in cui è considerato quasi un reato truccarsi senza spugnette o pennellino.
Certo sono indispensabili per dipingere, come un quadro, il viso di una donna. Entrando in profumeria, la tentazione di acquistarne il più possibile è davvero forte.
HIC ET NUNC. QUI E ORA.
Ma proviamo a fare un salto più che generazionale per scoprire come interpretassero la bellezza le nostre antenate, perché è lì che scopriremo la vera arte.
ARTE COSMETICA NELLA STORIA

Make up artist: Jp make up hair. ©Photo credit: @jp_makeup_hair
La parola “cosmetica” deriva dal greco KOSM TIKÒS, col significato di “potere di sistemare” o “abile nel decorare”.
Non a caso, le tribù pitturavano muri, viso e corpo per comunicare qualcosa, con pigmenti reperiti in natura il cui più utilizzato era l’ocra.

Make up artist: Jp make up hair ©Photo credit:@jp_makeup_hair
La prima manifestazione di make-up si trova nell’Egitto di Cleopatra. Dalla malachite all’ardesia, i pigmenti venivano applicati direttamente con le dita. Le sopracciglia, invece, depilate e ridisegnate con il carbone.
In Grecia il culto e l’arte della bellezza divenne fondamentale anche per l’uomo. I colori utilizzati erano molto tenui e venivano predilette le sostanze profumate.

Make up artist and hair stylist: Jp make up hair. ©Photo credit: @jp_makeup_hair
Nei Paesi asiatici invece, la bellezza si esprimeva con un viso pallido. E’ proprio dal Giappone che nasce l’usanza di schiarire il volto con polvere di riso ed acqua.
Le sopracciglia venivano depilate e colorate di rosso, mentre gli occhi di nero. Viene spontaneo pensare alle celebri Geishe le quali, oltre al trucco, erano solite utilizzare delle parrucche.
Avvicinandoci ai tre secoli scorsi, si fa strada l’esigenza di avere una pelle senza imperfezioni. Più fosse risultata splendente, più sarebbe stata sinonimo di appartenenza ad un ceto sociale elevato.
Fa la sua comparsa la cipria, ma il vero must fu la parrucca utilizzata sia dalle donne che dagli uomini.

Make up artist: Jp make up hair. ©Photo credit:@jp_makeup_hair
Nel 1700 venne inventato il rossetto, utilizzato anche come blush.
Altro trend erano i nei finti, soprattutto sistemati in prossimità delle labbra per risultare più sensuali.
Anche i bambini si truccavano, ed elemento importante era sempre l’aspetto pallido del viso.

Make up artist and hair stylist: Jp make up hair ©Photo credit:@jp_makeup_hair
E’ invece nel 1800 che il make-up subisce vere e proprie rivoluzioni: grande utilizzo del talco e del mascara, applicato non con il classico scovolino ma con una sorta di paletta.
Dal 1900… il resto è STORIA… ed un proseguo di ARTE.
Ribaudo Dott.ssa Elisabetta
– Le Gioie di Betta –
In copertina: Make up artist and hair stylist: Jp make up hair.
©Photo credit: @jp_makeup_hair
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