di Giacomo Solimene |

Il Lambrusco: un vino italiano amato in tutto il mondo

Che cos’è, innanzitutto, il Lambrusco?

E’ un vino rosso frizzante (o spumante), che viene prodotto principalmente nei suoi luoghi d’origine storica, nella Pianura Padana, tra Modena, Reggio Emilia e Parma.

E’ il vino italiano più esportato all’estero insieme al Prosecco ed ha una storia molto nobile e antica.

Fino a qualche decina di anni fa, il Lambrusco era un vino contadino: si pigiavano i grappoli, si faceva fermentare grazie ai lieviti presenti sulle bucce, poi si imbottigliava con ancora dello zucchero dentro non fermentato.
La fermentazione ripartiva spontaneamente dentro la bottiglia quando finiva l’inverno e i lieviti si svegliavano dal letargo, grazie alle temperature più alte. Ed ecco che il vino diventava frizzante.
Ad oggi potremmo definirlo un metodo di produzione “ancestrale”.

Come viene prodotto quindi?

Oggi il metodo più comune è il Metodo Charmat (lo stesso del prosecco): consiste nel riporre il vino base in grandi recipienti di acciaio pressurizzati e chiusi, detti autoclavi, dove vengono introdotti lieviti naturali selezionati che si combinano con gli zuccheri generando la rifermentazione.

Una volta ottenuta la rifermentazione, il vino viene passato in un’altra autoclave e sottoposto a filtrazione iperbarica per evitare la dispersione di anidride carbonica, poi imbottigliato con dei parametri ben precisi, che devono rispettare determinate caratteristiche per sopportare la pressione e non rischiare rotture delle bottiglie.

Che tipologie di Lambrusco esistono? E perché si chiamano così?

Lambrusco è il nome del vino, che viene prodotto però con diverse varietà di uva (tredici in tutto), da piante che hanno caratteristiche differenti in base alla loro origine.
Esistono 7 macro-zone di produzione (DOC – Denominazione di Origine Controllata).
Ogni zona produce con una o più varietà presenti nel proprio territorio, facendo assemblaggi in fase di vinificazione.

Le più conosciute sono:
Lambrusco di Sorbara DOC. Viene prodotto nelle zone della provincia di Modena. È tipicamente un vino leggero con aromi di fragole, lamponi e ciliegie.
Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC. Il nome trae origine dai grappoli che ricordano dei salami, possiede un colore scuro con una intensa schiuma viola, è di medio corpo al palato.
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC. Fortemente aromatico, si presenta di colore rosso rubino, con aromi più ampi rispetto agli altri tipi di Lambrusco.
Lambrusco Mantovano DOC. Tipicamente leggero e dall’aroma fruttato, è composto con differenti varietà di Lambrusco. È l’unico tipo che viene prodotto al di fuori dell’Emilia nella sola provincia di Mantova in Lombardia.

Amabile o secco, frizzante o spumante?

Parliamo di queste differenze, per capire quale scegliere.
Amabile significa che nel vino è presente una quantità di zucchero nettamente percepibile al palato: è più morbido e facile alla beva.

Secco significa che nel vino non è presente zucchero residuo, o è presente in una quantità molto bassa.

Quello che distingue Spumante da Frizzante è la pressione atmosferica riferita all’anidride carbonica presente nella bottiglia: nel primo caso è superiore ai 3,5 bar, nel secondo è inferiore o uguale ai 2,5 bar, quindi con una bollicina più grossolana e meno persistente.
Sfatiamo un mito!

Considerare il Lambrusco come un vino facile e leggero, economico e scadente, è ormai acqua passata!

Molti produttori hanno sempre mantenuto, o hanno ritrovato, la strada della qualità.
Questo significa precisione, attenzione e cura dei vigneti, degli aspetti di vinificazione e di valorizzazione di questo vino.

Come abbinare il Lambrusco?

Vi ricordate quella canzone di Ligabue del 1991 dal titolo “Lambrusco & Pop Corn”?
Beh, il nostro caro cantautore emiliano non voleva di certo alludere ad un abbinamento gastronomico!

Piuttosto, pensiamo alla tradizione della cucina dell’Emilia.

La freschezza gustativa, il tannino e l’effervescenza che caratterizzano il Lambrusco lo rendono adatto all’abbinamento con piatti di buona succulenza e tendenzialmente grassi.

Imperdibile l’accompagnamento con cotechino, bolliti, tortellini, tagliatelle al ragù, passatelli, lasagne alla bolognese, ma soprattutto gnocco fritto e salumi.

photo credits Pixabay

Una vera delizia per il palato!
Beh, ora è il momento di provarlo, o di riconfermarlo! 

@the.foodteller