di Giorgia Grandinetti

C’era una volta un magico e ricco giardino dove nove personaggi della mitologia classica si rallegrano nel celebrare il momento dell’anno simbolo per eccellenza di giovinezza e rinascita. Proprio lì, circondati da un boschetto di aranci il vento primaverile, Zefiro, afferra la ninfa Clori che in seguito alla loro unione si trasforma in Flora, genitrice dei fiori e Dea della Primavera.

C’era una volta e c’è ancora, perché stiamo parlando di un giardino talmente famoso da spingere ogni anno migliaia di persone da tutto il mondo a visitare gli Uffizi a Firenze per godere della bellezza delle pennellate del Botticelli.

Il tappeto di fiori che nasce dalle mani di Flora trasforma questo capolavoro nella rappresentazione visiva di quello che può essere la nostra idea del profumo primaverile perfetto: zagare e arance mature, ma anche viole, rose, margherite, non-ti-scordar-di-me, iris, camomilla, garofani, ranuncoli… La scelta non è stata casuale, perché si sa, ogni fiore ha una sua simbologia e in questo caso tutto trasmette armonia, vivacità e gioia.

Ma non è sempre così, ci sono fiori che, nonostante la candida parvenza, si accompagnano a leggende cupe fino al punto di proibirli del tutto perché nulla a questo mondo domina totalmente il cuore degli uomini più di un odore, e se questo odore può portare alla follia allora è meglio stare attenti.
Oggi ci tengo a celebrare degnamente la primavera di quei fiori che non godono di buona reputazione e nonostante tutto si fanno amare visceralmente, in maniera del tutto irrazionale, perché nulla a questo mondo somiglia ad un incantesimo più di un profumo.

Tuberosa. © Photo credit: beautytudine

Uno dei fiori bianchi più “pericoloso” è la tuberosa, nota a tutti come il fiore simbolo di seduzione e carnalità, al punto da essere proibito alle giovani donne anche solo sentirne l’odore per preservare il loro candore e la loro purezza. Guai a tenere i fiori di tuberosa in camera da letto! Si credeva che respirarne l’odore tutta la notte avrebbe portato ad avere sogni osceni o, peggio, ad essere travolti da deliri e allucinazioni. Nonostante le minacciose premesse non proprio rassicuranti, la tuberosa è amata dai profumieri proprio per la sua naturale opulenza caratterizzata da sfumature olfattive fiorite e animali, quasi come a voler ricordare a tutti il suo essere piccola ma potenzialmente pericolosa.

Altrettanto “temuta” era la gardenia, intorno alla quale ruotano innumerevoli miti e leggende. Si credeva che nessuno potesse resistere al suo odore: basti pensare che è uno dei pochi fiori ad essere impollinato non solo dagli insetti ma anche dai pipistrelli. Secondo una leggenda cinese era l’ingrediente principale di filtri e pozioni d’amore e preannunciava la presenza degli spiriti delle donne in età da marito morte prima del fidanzamento o del matrimonio. Questi spiriti potevano essere molto pericolosi nel tormentare il povero promesso sposo rimasto in vita. L’unico modo per placarli era unirli in matrimonio insieme ad altri spiriti, cosa non facilissima : in questo caso l’unica cosa percepibile della loro presenza era un morbido odore di gardenia.

Gelsomino sambac. ©Photo credit: Wikipedia.org

Infine, con sorpresa per qualcuno forse, uno dei fiori più amati della profumeria: il gelsomino sambac. Secondo una leggenda non si dovrebbe mai inalare il suo odore per un tempo prolungato perché potrebbe indurre il cuore a desiderare ardentemente (e follemente) l’amore. Ma non basta. Se due persone si inebriano del suo aroma insieme, vengono travolte da un’irresistibile passione reciproca e nessuna legge, promessa o vincolo familiare ha potere in questo caso: l’aroma del gelsomino è maledetto, è il profumo imbevuto del sangue di un cuore spezzato.

I miei profumi dai fiori proibiti

Il giardino delle delizie. Fragranza ispirata al quadro di Bosch è un’esplosione di fiori bianchi e resine, vero e proprio simbolo del peccato ©Photo credit: @nobile1942

Il Giardino delle Delizie – Nobile 1942: una rappresentazione olfattiva dell’omonimo quadro di Hieronymus Bosch dove vengono rappresentati in maniera satirica tutti i peccati dell’animo umano creando un mondo fatto di personaggi fantastici e dove tutto è concesso. Un’esplosione di fiori bianchi (tuberosa, gelsomino, giacinto e narciso) su un fondo di resine avvolgente, a voler simboleggiare quel peccato che ci si attacca addosso diventando parte di noi.

Malia. Una fragranza fuori dall’ordinario in grado di stregare ed ammaliare. © Photo credit: @nobile1942

Malia – Nobile 1942: più che per gli ingredienti, questa fragranza è dedicata l’arte di saper amMALIAre di una donna che ai tempi della Santa Inquisizione è condannata al rogo per stregoneria. La sua arte ammaliatrice non è solo legata al suo saper sedurre ma soprattutto al suo ribellarsi alla censura e alla repressione di ogni figura femminile che non fosse sottomessa ai dogmi di una società che vedeva nella bellezza in tutte le sue forme un grande pericolo. Un profumo che si allontana dai canoni tradizionali, che non puoi fare a meno di annusare anche se ti respinge, ti pervade il cuore come una strega. Perché si sa: le fate piacciono a tutti, per amare una strega ci vuole coraggio.

@giorgia_grandinetti