di Morena Shoganai

Cominciamo col dire che la Mindfulness non è una tecnica di rilassamento. Essa non agisce sulla nostra mente al fine di svuotarla. E non nasce come pratica che voglia a tutti i costi farci distogliere dal contesto in cui siamo calati.
Al contrario, questa pratica ha bisogno di tutta la tua presenza

Infatti, Mindfulness si traduce in italiano con “consapevolezza”. Dunque, prestare attenzione con intenzione. E a cosa bisogna prestare attenzione? A null’altro se non al Momento Presente.
Ma è importante farlo in maniera curiosa, interessata e assolutamente non giudicante.
E’ di fondamentale importanza l’accettazione di qualunque cosa accada attraverso un lavoro attivo con i propri stati mentali. Questa meravigliosa pratica si pone l’obiettivo di eliminare la sofferenza inutile per mezzo proprio della comprensione.

Discende da una delle principali tradizioni meditative del buddismo classico, è semplice ed è alla portata di tutti. Chiunque lo voglia può praticarla in qualsiasi momento della giornata.
E’ così semplice che questa stessa semplicità ne rappresenta a volte la difficoltà.
Non è cosa facile, infatti, entrare in contatto con le parti più intime del nostro disagio e del nostro dolore, soprattutto nel momento in cui la nostra mente è affollata.

Discende da una delle principali tradizioni meditative del buddismo classico, è semplice ed è alla portata di tutti. Chiunque lo voglia può praticarla in qualsiasi momento della giornata. Photo credits: Pixabay

La Mindfulness è stabilire una connessione con la propria essenza, con ciò che si è veramente nel profondo.
E allora cosa fare? Fermarsi ad osservare. Adesso. Senza giudicare.

L’esercizio più semplice e diffuso per metterla in pratica almeno in forma introduttiva, consiste in questi cinque step:
1) Siediti e Respira: siedi con la schiena dritta per favorire la naturale estensione del diaframma e respira profondamente;

2) Osserva l’oggetto davanti a te che sia un portafiori, una candela o una tazza di caffè non importa. Osservane la forma, il colore e le dimensioni, ma senza giudicarne l’utilità o le caratteristiche. Non spostare l’oggetto, non toccarlo. Limitati ad osservarlo.

3) Concentrati sulle tue sensazioni, preferibilmente chiudendo gli occhi. Prendi consapevolezza di ogni sensazione fisica che stai provando: i tuoi piedi a contatto con il pavimento, le tue braccia a contatto con il tavolo o la tua schiena contro la spalliera della sedia. Rimani immobile e prendi consapevolezza di tutte queste sensazioni, senza aprire gli occhi.

4) Soffermati su quello che stai provando per qualche minuto. Accogli ogni rumore o suono o odore che arriva dall’esterno, o dall’ interno come il tuo respiro.

5) Ripercorri ciò che hai appena vissuto. Riapri gli occhi e ritorna a osservare l’oggetto davanti a te, ripensa a quello che hai provato e sulle sensazioni che ancora stai provando.

Siediti e Respira: siedi con la schiena dritta per favorire la naturale estensione del diaframma e respira profondamente. Photo credits: Pixabay

Hai finalmente riposato la tua mente, pur mantenendola attiva e piena! Ti sei concesso una pausa dalle preoccupazioni e dagli affanni. Hai riconnesso il tuo corpo e la tua mente in pochi minuti.
Questo è un semplice esercizio che si dovrebbe praticare ogni giorno al fine di fronteggiare i momenti che ci causano ansia e stress nella vita quotidiana.

Praticando regolarmente:
Imparerai a disinserire il pilota automatico che spesso ti guida attraverso esperienze negative del passato verso nuove paure sul futuro;
Radicherai la mente nel momento presente evitando di farla vagabondare tra pensieri, preoccupazioni e sofferenze inutili;
Affronterai le sfide della vita con maggiore calma e serenità, senza il sovraffollamento dei molteplici pensieri che prima ti provocavano ansia, perché auto-limitanti.

Inoltre, svilupperai una mentalità pienamente cosciente che ti permetterà di concentrarti sulle emozioni positive.

@morenashoganai

In copertina Photo Credits: Pixabay