di Valentina Badini

Avete mai pensato che gli sfavillanti balli dell’Ottocento avessero anche una componente giocosa?

Nel nostro immaginario collettivo, sappiamo bene che allo sfarzo e alla bellezza dei balli di corte della principessa Sissi, o del Gattopardo, si accompagnavano le speranze delle giovani signorine in età da marito di fare incontri romantici.

Ma c’era molto altro.

Nell’ Ottocento erano molto diffusi anche altri balli, i cotillon, anche detti danza-gioco.

The Viennese Waltz di Vladimir Pervuninsky © Photo credit: Wikipedia

I cotillon conobbero un enorme successo e furono declinati in centinaia di varianti; una delle più diffuse ad inizio secolo era la cushion dance.
Questa danza prendeva il nome dal cuscino che veniva utilizzato per il gioco.
Una dama, seduta al centro della sala porgeva un cuscino al cavaliere che si avvicinava per invitarla a danzare.
Se, dopo che il cavaliere aveva fatto l’atto di inginocchiarsi, la dama non ritirava il cuscino, la coppia era formata e partecipava alla prossima danza.
Se, al contrario, la dama ritirava il cuscino, impedendo al cavaliere di inginocchiarsi, questo equivaleva ad un rifiuto e spettava al prossimo cavaliere proporsi.

Un’altra danza-gioco molto diffusa era quella della sedia.
In questa danza, il cavaliere conduttore (cioè che apriva le danze) faceva sedere la sua dama su una sedia posta al centro della sala.
Invitava, poi, due cavalieri e li presentava alla sua dama, che doveva sceglierne uno per danzare.
In questo modo la prima coppia era formata.
Il cavaliere che non veniva scelto, sedeva sulla sedia che si era così liberata, e il cavaliere conduttore accompagnava due dame innanzi a lui.
Questa volta spettava al cavaliere scegliere una dama e, in questo modo, si formava la seconda coppia.
A questo punto il cavaliere conduttore invitava la dama rifiutata al prossimo giro di valzer, e poi la riportava a sedersi e via dicendo.

Cotillon di fine ‘800 © Photo credit: Wikipedia

I cotillon divennero molto di moda a Parigi e a Londra, e poi si diffusero rapidamente in tutto l’Occidente.

Furono anche scritti molti manuali che raccoglievano le varie figure e tipologie di danze, in modo che si potesse spaziare al momento di organizzare un ballo.
Questi tipi di danze, però, erano adatte ai balli privati, in cui tutti i presenti erano stati presentati, o alle feste di famiglia.
Secondo il galateo dell’epoca, infatti, non era appropriato né lecito danzare con persone che non fossero state presentate, anzi destava scandalo.
Inoltre, era ritenuta buona norma per i padroni di casa che organizzavano il ballo non invitare più persone di quelle che potevano essere contenute nella sala, in modo da permettere agli invitati di avere il giusto spazio per danzare.
Tutte queste consuetudini ci parlano di una società molto impostata, in cui ogni aspetto delle occasioni sociali era regolato da regole e consuetudini ben definite; ma ci dicono anche che allora come oggi il ballo era innanzitutto gioco e divertimento.

@galatuo

In copertina: la scena del valzer dal film d’animazione Anastasia (1997) ©Photo credit: EMS co.