IL GALATEO DELLA CENA ROMANTICA

di Valentina Badini
Una cena romantica, l’idillio di una serata speciale, magari un primo appuntamento desiderato da tempo. Vorremmo che tutto fosse davvero perfetto, anche i nostri modi.
Quali suggerimenti può darci il galateo per queste occasioni? Come può esserci d’aiuto?
L’eleganza dei gesti, in occasioni come queste, specie con una persona che conosciamo da poco,
può sicuramente fare la differenza.

È importante la prima impressione, l’eleganza dei gesti fa sempre la differenza. ©Photo credit: pixabay
Come comportarsi dunque?
Ho stilato per voi un vademecum con alcuni suggerimenti che spero possiate trovare utili.
Tengo molto a specificare che per comodità lessicale ho utilizzato i termini “uomo” e “donna” per via della terminologia classica utilizzata nei galatei tradizionali.
Tuttavia, tutto quanto è scritto è da leggere in questo modo: per “uomo” intendo “invitante” e per “donna” intendo “invitato”.
I galatei tradizionali, calati nel loro contesto storico facevano una distinzione rigida che, a mio avviso, nel 2020 non corrisponde più alle esigenze dei nostri tempi.

Cambiano i tempi ma le regole tra invitato ed invitante restano le stesse. ©Photo credit: Kristiana Litvjak via unsplash
Ecco la mia lista:
•Se ci si dà appuntamento al ristorante, chi arriva per primo attenderà l’altro di fuori o immediatamente all’ingresso
• Entrerà prima l’uomo, che terrà la porta aperta per fare entrare la donna. La ragione storica di questa buona maniera è che, specialmente un tempo, l’uomo entrava per primo per controllare che non vi fossero pericoli e che il luogo fosse degno della propria signora
•Se a farci entrare è un cameriere, entra prima la donna e poi l’uomo,e ci si accomoda al tavolo in questo ordine
• Se in sala c’è qualcuno che conosciamo, lo saluteremo con un cenno del capo o comunque in maniera discreta senza soffermarci troppo.
Credetemi, fare il contrario è davvero antipatico.
Ricordo ancora uno dei peggior appuntamenti della mia vita. Passando per la sala, il mio cavaliere si fermò a parlare con il proprietario del ristorante per ben quindici minuti, allontanandosi da me. Io, totalmente a disagio, rimasi in piedi, in mezzo alla sala,con un sorriso di circostanza nell’attesa di accomodarmi al tavolo insieme a lui. Inutile dirvi che non vedevo l’ora di tornarmene a casa.

©Photo credit: unsplash
• L’uomo lascerà alla donna il posto con la vista migliore se ci troviamo all’esterno, oppure in assenza di panorama, le lascerà il posto rivolto verso la sala
• Se possibile, è molto elegante scegliere un ristorante provvisto di menù senza prezzo da porgere alla signora /invitato
• Nel caso in cui l’invitato non conosca il ristorante, o se ci troviamo alle prese con un tipo di cucina esotica o sconosciuta, l’uomo aiuterà la donna nella scelta delle portate e, quando entrambi
avranno deciso, passerà le ordinazioni al cameriere/ maître
• Sarà premura della donna/invitato concedere la gentilezza di lasciarsi guidare dall’invitante nella scelta delle portate, considerando anche il fatto che questi si dovrebbe occupare del conto.

Lasciate che chi invita vi guidi nella scelta dei piatti.
©Photo credit: Cottonbro via unsplash
La ragione è cercare di capire dove vuole orientarsi chi ci invita; scegliere un’insalata è poco elegante tanto quanto pretendere l’aragosta. Nel primo caso perché potremmo mortificare chi ci invita; il secondo caso si commenta da sé.
• Se la donna ha bisogno di recarsi alla toilette, chiederà all’uomo: “con permesso”.
Lo stesso, ovviamente, farà lui. Mai assentarsi senza dire nulla.
• Quando lei si alzerà da tavola, lui si alzerà leggermente (ammetto che questa è una delicatezza ormai desueta ma che mi piace tanto)
E veniamo alla parte meno romantica. Chi paga il conto?
Il conto sarà pagato dall’uomo/ invitante perché, appunto, è lui ad invitare.
Un tempo pagava l’uomo anche per evidenti motivazioni di carattere storico.
In passato, le donne non possedevano alcun patrimonio ed era proibito loro lavorare. Avevano solo la dote che era di proprietà del padre e passava poi dalle sue mani a quelle del marito, il quale la amministrava al suo posto. Di conseguenza, era logico ed inevitabile che fosse l’uomo a farsi carico anche del conto del ristorante.
A mio modo di vedere le cose,tralasciando per un attimo i discorsi che vengono sempre chiamati in causa a tale proposito, incluso il non trascurabile gender wage gap che ancora ci affligge, trovo
che occuparsi del conto sia un gesto da “gentlemen”., che si tratti di coppie fidanzate, sposate o di un primo appuntamento.
In virtù e a conclusione di tutto quanto detto, invitare a cena è una coccola, un’attenzione che regaliamo all’altra persona. Al pari di un regalo, chi compie questa cortesia, a mio avviso, dovrebbe anche avere il piacere di pensare al conto.
Mi chiamo Valentina Badini, vivo a Brescia. Ho una formazione umanistica, sono laureata in scienze linguistiche. Nella vita sono stata precedentemente commerciale estero, market analyst, lavorando semprein contesti aziendali. Oggi mi occupo anche di marketing e comunicazione digitale. Sono una cultrice della bellezza in tutte le sue forme, specialmente nella forma della gentilezza, delle buone maniere e dell’attenzione al prossimo. Per questo ho creato la mia pagina Instagram @galatuo, una sorta di prontuario di buone maniere (per fare proprio il galateo) in cui mi piace parlare dei galatei di oggi, di un tempo, di eleganza e altre cose belle.
In copertina: ©Photo credit: pixabay
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