I MURALI PRERAFFAELLITI DELLA OXFORD UNION LIBRARY

di Emanuela Borgatta Dunnett
The Love School è una serie televisiva trasmessa dalla BBC nel 1975, interamente dedicata alla storia ed alle vicissitudini della Confraternita Preraffaellita (Pre-raphaelite Brotehrhood, in inglese). Il telefilm, in sei episodi, è stato restaurato nel 2019 e rappresenta una ghiotta occasione per ripercorrere le gesta di una scuola pittorica fuori dagli schemi.
Formatasi una sera di settembre del 1848, la Confraternita era composta da sette artisti inglesi, capitanati da Dante Gabriel Rossetti, mossi dalla comune ammirazione per la pittura dei Nazareni ed il Quattrocento italiano. Il gruppo decretò una forte scissione con i dettami accademici, votandosi a lavori abbondantemente dettagliati e simbolici, dai colori intensi e di forte impronta medievaleggiante.
La già citata Love School è il resoconto cinematografico più aderente al vero riguardante i preraffaelliti e li segue, scrupolosamente, anche in quella che fu una manovra cruciale per la “virata” simbolista della loro creatività: iniziata nel 1857, la decorazione della Oxford Union Debating Hall (oggi Oxford Union Library) fu portata avanti da Rossetti e sei compagni (non tutti facenti parte della Confraternita), battezzati per l’occasione: The Jovial Campaign – La Gioviale Compagnia.
Rossetti visitò Oxford insieme a William Morris per incontrare l’amico Benjamin Woodward, architetto della debating hall in costruzione, edificio di stampo squisitamente gotico ed interamente ricoperto di volumi, ancora oggi consultabili.
Woodward propose a Rossetti di occuparsi delle operazioni di decorazione e di soprassedere ai lavori, conoscendo la segreta intenzione di quest’ultimo di creare un’associazione parallela alla preraffaellita, votata all’arte murale.
Il soggetto dei murali sarebbe stato ispirato a Le Morte d’Arthur di Malory, con un occhio di riguardo volto – altresì – alla versione di Tennyson: volumi che Rossetti considerava come le proprie, personali “Bibbie” e maggiori fonti di ispirazione.
Gli artisti coinvolti includevano, fra gli altri, Edward Burne-Jones ed Arthur Hughes, che accettarono di lavorare gratuitamente; motivo per cui fu più facile per Dante Gabriel Rossetti reclutare giovani proseliti, anziché collaboratori affermati.
Queste le parole di Burne-Jones, ricordando il momento dell’adesione al progetto:
“Avevo studiato con G. F. Watts – ed ero consapevole delle mie mancanze pittoriche così ne accennai a Rossetti. “Sciocchezze”, mi rispose perentorio, “c’è un uomo che conosco che non ha mai dipinto. Si chiama Morris ed ha accettato l’incarico di dipingere un intero pannello! Faresti meglio a venire!”. Rossetti era così sicuro della riuscita, che accettai di unirmi al gruppo di Oxford, immediatamente.”.
I lavori vennero portati a termine nei tempi stabiliti, sfortunatamente però, nessuno aveva conoscenze adeguate sull’arte dell’affresco. Le superfici da affrescare necessitano, infatti, di una base perfettamente asciutta; mentre la hall era troppo recente e umida per servire adeguatamente allo scopo. Inoltre, vennero utilizzati colori a tempera che mal risaltavano in un ambiente costantemente posto in penombra dai finestroni. Per questo motivo, ancora oggi, è auspicabile che i visitatori si rechino ad ammirarli nel tardo pomeriggio, con il personale consiglio di munirsi di binocolo per ammirarne i dettagli, da una parte all’altra delle navate.

Particolare delle nozze di Artù di William e Briton Rivière ©credit: fotogramma dal video “The Pre_Raphaelites in Oxford” da Oxford Brookes University
Dei vari soggetti scelti per i murali, di sicuro interesse sono le scelte di Dante Gabriel Rossetti e William Morris. Le loro vite iniziarono, infatti, ad intrecciarsi proprio a partire da questi murali, all’interno dei quali Rossetti raffigurò un angelo con le sembianze dell’amata moglie Elizabeth Siddal; mentre Morris decise di incentrare il proprio lavoro sulla figura di Ginevra, utilizzando una modella alla sua prima esperienza di posa.

Progetto per il murales di Rossetti “sir Lancillotto e la visione del Santo Graal” ©Photo credit: Wikipedia
Occorre ricordare che i Preraffaelliti erano costantemente in cerca di stunners (bellezze mozzafiato) da immortalare sulle loro tele e, non solo Rossetti conobbe la Siddal notandola dalla vetrina di un negozio in cui lavorava, ma per i murali di Oxford sentiva l’ulteriore necessità di guardare altrove, ricercando un volto nuovo a suggellare la seconda fase dell’operato preraffaellita.
Probabilmente con questo intento, durante i lavori per i murali, Dante Gabriel Rossetti si recò a teatro e notò una ragazza di Oxford: Jane Burden. Colpito dalla sua bellezza, la convinse a posare per loro e, durante le varie sessioni di posa, Jane incontrò William Morris che le chiese di interpretare Ginevra e che, presto, divenne suo compagno di vita. La coppia ebbe due figlie (Jane e Mary) e visse a lungo presso la celebre dimora Kelmscott Manor, nelle Cotswolds.
Il fascino di Jane, opposto ai tratti eterei della Siddal, la mise – però – anche al centro del più noto vortice sentimentale preraffaellita. Dopo alcuni anni di matrimonio con Morris, infatti, divenne amante di Rossetti, di fatto contribuendo all’infelicità cronica della Siddal, che la portò alla morte per overdose di laudano nel febbraio del 1862.
I lavori all’interno della Oxford Union durarono due anni, con svariate visite – durante la permanenza degli artisti – da parte dell’intellighenzia dell’epoca; primo fra tutti: John Ruskin, da sempre promotore della Confraternita, sostenitore di Rossetti ed esperto in leggende arturiane.
Il patrocinio di Ruskin, tuttavia, non fu sufficiente a far dimenticare lo spirito conflittuale del movimento pittorico, nato espressamente per opporsi ai valori artistici dell’alta borghesia dell’epoca. Una volta trovato un conveniente compromesso, il gruppo si trasferì all’87 di High Street. Le loro serate erano dedicate agli schizzi del progetto ed a lunghe passeggiate lungo il fiume, disdegnando gli inviti mondani ed incontrando con piacere soltanto il poeta Swinburne, da sempre molto vicino – per contenuti ed intenti – alla Confraternita e grande amico di Burne-Jones.
Dopo l’abbandono di Rossetti, richiamato a Londra a causa della salute cagionevole della moglie, i murali vennero terminati dal resto del gruppo nel 1859 e ridecorati da Morris (ormai assodato deus ex machina della Morris & Co., azienda leader nelle arti decorative) nel 1875. Dopodiché, furono al centro di uno studio fotografico pubblicato nel 1906, con una prefazione del preraffaellita Holman Hunt e di una successiva, approfondita presentazione, nel 1936.
É del 1976, invece, la prima esibizione ragionata, a seguito della quale, vennero affidati i lavori di restauro alla English Heritage and Landmark Trust, affinché il soffitto ed i finestroni fossero preservati e l’umidità bloccata. Per l’occasione, venne pubblicata una nuova guida (a cura di John D. Renton), ancora disponibile presso la biglietteria della Union ed un set di cartoline commemorative, ad evidenziare anche l’importanza delle nuove illuminazioni che, oggi, permettono ai visitatori di “assaporare” i murali nella loro piena bellezza.
Gli otto murali della Oxford Union Library
1. Dante Gabriel Rossetti – Lancillotto e la Visione del Sacro Graal
2. Edward Burne-Jones – Merlino condotto verso la morte da Nimue
3. William Morris – La gelosia di Palamedes per Tristano
4. Arthur Hughes – La morte di Artù
5. John Roddam Spencer Stanhope – Galvano incontra le damigelle
6. Valentine Cameron Prinsep – L’amore di Pelleas per Ettarde
7. John Hungerford Pollen – La scoperta di Excalibur
8. Alexander Munro – Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda
Emanuela Borgatta Dunnett @manuwritesandreviews
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