di Silvia Barbero

L’importanza dell’apparenza

Viviamo in un mondo fatto di apparenza, dove il bisogno di farsi ammirare dalle altre persone sembra essere la cosa più importante.

Siamo in una società e una cultura narcisista ed egocentrica, che punta più che altro a raccontare se stessa, anziché osservare il mondo che la circonda.

Il ruolo dei social in questa società

È quindi ovvio che i social negli ultimi anni abbiano avuto un ruolo predominante nelle vite di tutti noi e che i like siano diventati una medicina per la nostra autostima.

Anche la fotografia, che ha sempre fatto parte della nostra vita, è quindi cambiata di conseguenza.

Selfie mania. ©Photo credit: Marcos Paulo Prado via unsplash

Cos’è la mobile photography?

Si stima che nel 2014 si siano scattate da cellulare circa 880 miliardi di fotografie, di cui 350 milioni pubblicate su Facebook e 60 milioni su Instagram.

Oggi, ogni due minuti vengono fatte più foto di quante l’umanità ne abbia prodotte in tutto il 1800. Per questo fenomeno è stato coniato anche un termine, mobile photography, cioè la fotografia creata e realizzata grazie a un telefono cellulare.

Come sono cambiate le foto?

Per essere presenti sui social e arrivare ad avere tanti like si è incominciato a pubblicare di tutto, dalle foto di gattini alle foto al cibo ai famosi selfie.

Così la fotografia, vista una volta come mezzo, è diventata un fine. Qualcosa che serve per prendere più like ed essere più felici.

Quelle che vediamo oggi non sono più semplici foto, ma espressioni di un nuovo linguaggio di comunicazione visiva, utilizzato per arrivare alla massa in modo molto più diretto.

Le foto sono cambiate anche dal punto di vista tecnico

©Photo credit: unsplash

Siccome all’inizio Instagram obbligava a pubblicare foto quadrate, l’attenzione compositiva è aumentata, costringendo gli utenti a pensare in una dimensione ben precisa, come avveniva con le Polaroid.

Il formato quadrato ha aiutato i fotografi ad attuare una maggiore riflessione sull’inquadratura e sull’immagine stessa da realizzare.

Scatta e condividi

Self portrait pro.
©Photo credit: Kinga Cichewicz via unsplash

Nel mondo di oggi esistiamo perché produciamo immagini.

La fotocamera è diventata parte integrante di noi, dandoci la possibilità di condividere dati visivi e offrendoci una gratificazione immediata a suon di like.
Dirigere la fotocamera verso di noi significa avere controllo su ciò che si è o che si vuole dimostrare agli altri, fino a diventare una sorta di gioco di potere.
Il produrre da soli le immagini ha cambiato la visione dell’estetica fotografica.

L’utente crea un’immagine, la pubblica e questa, a sua volta, viene condivisa.

La ripetitività aumenta la visibilità.

Fotografando compulsivamente e non riguardando quasi mai le immagini realizzate, la fotografia, nata come memoria del passato, si trasforma in immagine presente, condivisibile, ripetitiva e veloce.

Foto per i social: perché le condividiamo?

Racconta le tue passioni attraverso le foto.
©Photo credit: Kinga Cichewicz via unsplash

L’aspetto positivo di tutto questo è, però, che la grande quantità di immagini pubblicate al giorno porta chi vuole emergere a cercare strade diverse.

Oltre ai selfie sempre più particolari, per farsi notare oggi bisogna saper raccontare, realizzare storie che invoglino l’utente a seguire una persona o una particolare vicenda e che lo facciano appassionare, come quando si segue una serie televisiva. In un certo senso, ora la fotografia sui social è molto più vicina alla televisione di qualche anno fa.

Ma la fotografia allora è cambiata davvero?

La fotografia non è cambiata poi molto.

La fotografia di valore è sempre stata quella che attraverso il fermoimmagine riusciva a fare in modo che un istante fosse per sempre e contenesse un significato importante.

Oggi la possibilità della condivisione diventa un mezzo attraverso il quale quei piccoli istanti indelebili possono essere posti all’attenzione di tutti.

Autore dell’articolo: Silvia Barbero   @barberosilvia
Correttore bozze: Valentina Riva

In copertina: Cogli ogni dettaglio. ©Photo credit: Drew Graham via unsplash