di Renata Giannecchini

A partire dal mese di dicembre, quando le fioriture estive sono ormai uno sbiadito ricordo, iniziano a sbocciare gli ellebori, che con le loro candide corolle illuminano e riscaldano le fredde giornate invernali.

L’Helleborus niger a dispetto del nome, il quale si riferisce al colore scuro dei suoi rizomi, presenta fiori bianchi dalla forma che richiama quelli della rosa canina. Per questo motivo è conosciuto anche con il nome di “Rosa di Natale”. Questo appellativo gli è stato anche conferito perché, secondo una leggenda cristiana, una pianta di elleboro sbocciò vicino alla grotta del Bambin Gesù.
Nell’antichità si credeva potesse guarire la pazzia e veniva anche usato come rilassante e lassativo. In realtà, si tratta di una pianta altamente tossica in tutte le sue parti, specie le radici e i rizomi. Non a caso la traduzione del suo nome dal greco è “nutrimento che uccide”. Per queste ragioni, il suo uso è vietato nella farmacologia odierna ed è bene lavarsi accuratamente le mani dopo averlo maneggiato.
Nel linguaggio dei fiori simboleggia la rinascita e la liberazione dalle pene.

CARATTERISTICHE

A dispetto del nome la rosa di natale ha un fiore bianco puro che contrasta col verde cupo del fogliame e stami di un giallo vivace. ©Photo credit: Filomena Cocchia @filomenacocchia

Gli ellebori sono piante erbacee perenni rizomatose di piccola taglia, appartenenti alla famiglia delle ranuncolacee, originarie dell’Asia e del Caucaso. Presentano delle foglie basali segmentate e coriacee di colore verde scuro. Le corolle sono costituite da cinque tepali bianchi, talvolta sfumati di rosa, con al centro una corona di piccoli petali verdi di forma tubolare, su cui spiccano vistosi stami dorati. Fioriscono da dicembre a marzo inoltrato e mantengono la vegetazione tutto l’anno. I fiori fecondati rimangono a lungo sulla pianta assumendo una particolare colorazione verde mela. Oltre all’Helleborus niger esistono altre specie. Passeggiando nei boschi non è difficile imbattersi in piante di H. foetidus dall’odore nauseabondo, come suggerisce il suo nome, o scorgere i fiori verde acido di H. viridis. Sicuramente più conosciuti e apprezzati, per la bellezza delle loro corolle, sono gli ellebori orientali con i fiori nelle tonalità del rosa, del porpora intenso o bianchi puntinati di rosso porpora al centro. I fiori sono semplici, doppi o semidoppi nelle varietà ibride. Gli Helleborus orientalis hanno una fioritura più tardiva rispetto agli H. niger, infatti fioriscono da inizio marzo fino alla fine di aprile. Sono anche conosciuti come “Rose di Quaresima” o “Rose di Pasqua”.

Helleborus orientalis ©Photo credit:pixabay

COLTIVAZIONE

Coltivare gli ellebori è davvero facile perché richiedono davvero poche cure. Essendo piante tipiche del sottobosco amano l’ombra e la mezz’ombra. Crescono bene quindi sotto ad alberi decidui o dalla vegetazione piuttosto rada, in questo modo avranno il sole nel periodo di fioritura e saranno protetti dai raggi solari durante l’estate. Il terreno dovrà essere ricco, fresco e drenante, perché non tollerano i ristagni idrici. Richiedono una concimazione a primavera, una volta terminata la fioritura, con un concime a lenta cessione. Contemporaneamente è consigliabile eliminare i fiori fecondati per non affaticare troppo la pianta ed eliminare tutte le foglie secche e sciupate.

Il periodo migliore per metterli a dimora è quello autunnale, avendo cura di bagnare con regolarità. Nel corso degli anni sarà necessario bagnare solo durante l’estate. Possono essere soggetti a ticchiolatura, per questo sarebbe ideale fare dei trattamenti preventivi con rame a maggio e settembre.

Gli ellebori possono essere coltivati anche in vaso, purché profondo abbastanza per far sviluppare le radici. Le annaffiature in vaso dovranno essere costanti tutto l’anno e si dovrà intervenire mensilmente con un apposito concime liquido.

PROPAGAZIONE

La propagazione può avvenire per semina ma ha di solito meno successo di quella per divisione dei rizomi , che si effettua in autunno. ©Photo credit pixabay 

Gli ellebori si possono riprodurre per divisione dei cespi in autunno e vanno piantati immediatamente. La riproduzione da seme dà meno garanzie di ottenere piante identiche a quelle madri. Generalmente gli ellebori si auto disseminano, le nuove piantine andranno a fiore nei due, tre anni successivi.

COME USARLI

In giardino, possono essere piantati ai piedi di alberi caducifogli, ma anche di grandi arbusti di rose, in compagnia di Brunnera macrophylla, ciclamini, bucaneve e narcisi. In casa, nel periodo che precede il Natale, potranno essere usati come centrotavola, posti in antiche zuppiere di porcellana, rendendo così raffinate e luminose le nostre feste. Da recisi, invece, potranno essere abbinati a tralci di edera o rami di abete e bacche.

Tra le varietà più conosciute di Helloborus niger ricordiamo Christmas Carol e White Christmas, quest’ultima priva di foglie.

@rosapaeonia

In copertina ©Photo credit: Filomena Cocchia @filomenacocchia