GLI AROMASTICKS: UN VALIDO AIUTO DALLA NATURA

di Barbara Frisoli
Le terapie complementari, come l’omeopatia, la fitoterapia, l’aromaterapia ed altre possono essere un valido aiuto per accompagnare e completare le terapie farmacologiche che stiamo seguendo ed in alcuni casi, come per i pazienti oncologici si sono rivelate particolarmente utili.
In uno studio(1), effettuato presso il London Cancer Centre è stato chiesto a 96 pazienti di scegliere tra quattro terapie complementari: riflessologia, reiki, massaggi ed aromaterapia. Dopo quattro settimane di trattamento, sono stati raccolti i dati da personale diverso da quello che aveva somministrato i trattamenti ai pazienti e si è effettivamente potuto rilevare un significativo miglioramento delle relazioni interpersonali, nei disturbi del sonno e per i dolori.
In questo articolo, tra le diverse discipline complementari prenderemo in considerazione quelli che sono i benefici derivanti dall’uso dell’aromaterapia.
L’aromaterapia viene usata molto spesso presso i pazienti oncologici ed i risultati ottenuti sono molto convincenti. Tuttavia, gli studi sono ancora pochi e con diversi punti deboli, ma confermano il rinnovato interesse verso gli oli essenziali e il loro potenziale.
L’aromaterapia può essere utile per alleviare parte della sintomatologia legata alla chemioterapia e radioterapia, come la nausea e come possa essere utile in caso di problemi legati all’ansia, i disturbi del sonno e disturbi affettivi.(2)
Uno strumento che si è rivelato particolarmente utile per i pazienti oncologici sono gli aromasticks.
Ma cosa sono?
Gli aromasticks sono degli stick normalmente in plastica inerte o altro materiale al cui interno vi è un tamponcino dove l’aromaterapeuta può inserire la miscela di oli essenziali più adatta al paziente.
Questi oli essenziali vengono scelti dall’aromaterapeuta insieme al suo paziente per rispondere meglio alle necessità di quest’ultimo. I disturbi sui quali gli oli essenziali possono andare ad agire sono la nausea, che spesso accompagna le terapie farmacologiche, ma anche la paura, l’ansia, i disturbi del sonno ed alcune lievi forme di depressione.

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Nella scelta degli oli essenziali è molto importante l’intervento del paziente.
Conosciamo, infatti che esiste un legame molto stretto tra la componente affettiva e la forza evocativa dei profumi.
Gli oli essenziali sono formati da numerose molecole aromatiche, queste molecole si legano a dei recettori presenti nelle cavità nasali, in una serie di passaggi che coinvolge il bulbo ed il nervo olfattivo arriva un segnale direttamente al cervello ed in particolare nel sistema limbico.
Il sistema limbico è la sede delle nostre emozioni, della memoria olfattiva, dei nostri istinti. Si comprende bene, quindi come un profumo piacevole possa evocare sensazioni ed immagini piacevoli e viceversa.
L’azione dell’olio essenziale non termina qui, viene coinvolto anche l’ipotalamo.
L’ipotalamo è la sede del controllo ormonale. Il suo coinvolgimento porterà ad influenzare la produzione di neurotrasmettitori e di ormoni, come la serotonina che avranno un’azione sul nostro comportamento.
Con questa brevissima descrizione, vorrei sottolineare come l’ascolto del paziente ed un suo coinvolgimento nella scelta dell’olio essenziale sia indispensabile.
Se un paziente con disturbi di ansia non gradisce l’olio essenziale di lavanda, pur essendo uno dei primi oli che vengono in mente nel trattare questo tipo di disturbo, sarà inutile consigliarglielo, perché nel momento in cui lo userà non avrà sensazioni piacevoli.
Una volta scelti gli oli essenziali, generalmente si preferisce usare non più di tre oli, si imbibisce il tamponcino all’interno dell’aromastick, che viene così consegnato al paziente, unitamente ad un piccolo decalogo per rendere l’uso degli oli essenziali sicuro.
Nella scelta degli oli essenziali, l’aromaterapeuta si informerà anche dei farmaci assunti dal paziente, che tipo di malattia presenta oltre a quella oncologica. Ad esempio, se il paziente è asmatico sarà bene non usare l’aromastick prima o subito dopo aver assunto il farmaco per l’asma, onde evitare effetti non desiderati.
Inoltre, l’aromastick sarà sempre usato in presenza di un adulto in caso di minorenni e comunque, non deve mai essere usato per i pazienti al di sotto dei 16 anni.

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I vantaggi nell’usare gli aromasticks sono:
– terapia personalizzata,
– facilità di trasporto, l’aromastick è molto piccolo,
– non vi è diffusione nell’ambiente circostante degli oli essenziali,
– facilità di utilizzo, il paziente dopo un adeguato colloquio informativo impara a gestire il suo stick in base alle proprie esigenze.
Un esempio di miscela da usare in aromastick con azione calmante/rilassante:
– Citrus bergamia,
– Citrus limonum
– Citrus aurantium
– Lavandula angustifolia
– Eucalyptus radiata
scegliere da 1 ad un massimo di 3 di questi oli.
L’ aromastick deve essere cambiato ogni 24/36 ore circa.
In copertina © Photo credit: pixabay
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