FOMO: LA PAURA DI ESSERE TAGLIATI FUORI

di Chiara Monica
Ti è mai capitato di sentirti escluso dalla vita sui social?
Hai mai avuto l’impressione, guardando il telefono, che gli altri si stessero divertendo molto più di te?
Hai mai avuto la paura di perderti qualcosa di quel mondo fatto di foto e stories piene di sorrisi e tonalità pastello?
Se ti sono successe tutte queste cose, è probabile che tu abbia sperimentato la FOMO.
Cos’è la FOMO?
Il termine deriva dall’inglese Fear Of Missing Out, che tradotto letteralmente significa “paura di essere tagliati fuori”.
È una nuova forma d’ansia sociale che alcuni esperti ritengono essere la malattia del secolo.
Attualmente la paura di essere tagliati fuori è totalmente incentrata sul mondo social e si manifesta attraverso il controllo ossessivo delle notifiche. Una persona guarda il cellulare mediamente 150 volte in un giorno, una volta ogni 6 minuti per lo più utilizzando le varie pagine social al mattino molto presto o alla sera appena prima di dormire.
La sensazione per chi soffre di FOMO è che tutti si stiano divertendo di più, che il mondo là fuori vada avanti in una sorta di aura magica bianca e scintillante, mentre si sente bloccato in un mondo grigio e scuro.

©Photo credit: pixabay
La FOMO e gli influencer
La FOMO al tempo degli influencer è diventata ancora più esponenziale. Queste figure che lavorano mostrando oggetti, prodotti e servizi su concessione di brand più o meno prestigiosi possono generare nelle persone comuni un malcontento maggiore se al ricevere oggetti materiali in regalo aggiungiamo il fare vacanze meravigliose in posti esclusivi. Ecco che la Fomo in estate si manifesta nel sentirsi tagliati fuori da cene in mezzo a campi di lavanda, da vacanze a bordo di un catamarano e da pernottamenti su una scogliera a Positano.
La FOMO e il lockdown
Indubbiamente la FOMO colpisce maggiormente i più giovani e nasce da un uso scorretto dei social che, molto probabilmente, il periodo di quarantena ha notevolmente amplificato.
Già da qualche anno siamo abituati a pranzare con il telefono, ad averlo spesso in mano o riposto vicinissimo a noi e, in un momento di solitudine sociale come quello del lockdown, molte persone hanno cercato compagnia e conforto sui social, il che ha portato alla luce ulteriori “disparità”.
Pensiamoci!!! Siamo stati per mesi tutti in casa a guardare dirette, storie, post di gente famosa che era nella nostra stessa identica situazione.
In quei mesi di chiusura forzata non vi era differenza tra la vita della casalinga di Voghera e quella di Chiara Ferragni!!!
Quando questo periodo è terminato però, chi lavorava sui social è tornato a fare quello che ha sempre fatto, ossia viaggiare per posti incantevoli e ristoranti esclusivi, mentre le persone comuni sono ripiombate nel loro tram tram quotidiano con problematiche forse ancora più gravi. In tal modo il divario tra gli stili di vita è diventato ancora più palese e, ancor di più, i giovani hanno iniziato a manifestare la paura di essere tagliati fuori.
Ma questa ansia sociale è davvero nuova?
Il bisogno di socializzare e appartenere a un gruppo è proprio di ogni persona ed esiste da sempre.
Già Aristotele sosteneva che l’uomo fosse un animale sociale, bisognoso di aggregarsi ai suoi simili. La voglia di essere inclusi nella società appartiene a tutti noi, la differenza sta nel viverla correttamente, cercando di ricordarci sempre che cosa voglia dire vivere realmente.

©Photo credit: pixabay
Nella storia, chi ha sofferto di FOMO è stata sicuramente Emily Dickinson, la quale essendo agorafobica ha vissuto in un mondo “virtuale” senza lasciare mai la propria casa; ancora oggi, leggendo le sue poesie ci si può stupire di come, pur essendo stata tagliata fuori dal mondo, sia riuscita a scrivere versi meravigliosi come: “Vivere è così sorprendente che lascia poco spazio per qualsiasi altra cosa.”
ChiaraMonica @social_media_miss
In copertina: acronimo Fomo ©Photo credit: pixabay
No Comments