di Patrizia Ferrando

Una lunghissima collana di perle, una guardaroba favoloso, un pavimento incredibile e romantico, con ceramiche grazie alle quali nella camera da letto sembrano eternamente sparsi petali di rose: tutto questo circondava una donna di celeberrima bellezza, ma anche con una dose di fascino, magnetismo, brillante raffinatezza tali da renderla una leggenda già in vita.
Un’aura oltre lo straordinario che si sprigionava, ai primordi del novecento, dalla Sicilia, dove un nome diventa sinonimo di avvenenza inarrivabile, tale che si usava dire, tra i palermitani, di una donna che si atteggiava vanitosa, che si “dava arie” credendosi bella:

“E CCU E’? FRANCA FLORIO!?”

Donna Franca Florio, ebbe una vita di splendori e tragedie, rimase nella memoria, e oggi conosce nuova fama grazie al successo dei romanzi di Stefania Auci che ripercorrono proprio la saga della famiglia Florio.

Francesca Jacona della Motta di San Giuliano apparteneva ad un’antica famiglia dell’aristocrazia siciliana. Nel 1893, ventenne, andò sposa ad Ignazio Florio, ricchissimo imprenditore, e diventò in poco tempo la donna più ammirata e amata di Palermo per la sua grazia, ma anche per la bontà, l’intelligenza e la saggezza che trasparivano dai suoi modi.

Donna Franca Florio fu simbolo e immagine della famiglia,

che contava banche, industrie, cantieri navali, fonderie, tonnare, saline, cantine vinicole, e la Società di Navigazione Italiana.

Il sogno della famiglia Florio era quello di dare a Palermo e alla Sicilia nuovo e moderno benessere, e per questo i due coniugi strinsero amicizie e rapporti di crescente rilevanza in cui Franca giocò un ruolo chiave.
Eccola, quindi, protagonista di feste, balli, eventi mondani e culturali, mentre sfoggia abiti sontuosi e preziosissimi gioielli che il marito Ignazio amava regalarle, forse per farsi perdonare le frequenti avventure extraconiugali.

I Florio operano negli affari, ma anche nelle opere filantropiche e nel mecenatismo. Ai tempi della loro gloria Palermo fiorisce di stile Liberty (inclusa la villa coi petali sul pavimento) e ospita schiere di celebri artisti. Non di meno, Franca è musa perfetta di pittori e scultori che ne ritraggono il viso pensoso e intrigante, la figura flessuosa, la chioma corvina: uno fra tutti, Giovanni Boldini, perfetto “cantore” di moda e stile del tempo.

Franca Florio ritratta da Giovanni Boldini, 1924. © Photo credit: Wikipedia.org

Come una influencer, Donna Franca accresce col suo nome la fama di creatori di moda e gioiellieri, Worth, Cartier, Lalique, di cui indossa un numero incalcolabile di abiti da sera, mantelli, completi, collier, orecchini, diademi e le proverbiali perle; perfino fra le dame di corte di cui entra a far parte il suo gusto fa tendenza, pur essendo praticamente impossibile da imitare. Eppure, anche lei ebbe insicurezza: da bruna, sognava una pelle diafana, tanto da sottoporsi a un terribile e dannoso trattamento parigino chiamato “porcellanizzazione del viso”.
Il mito avvolse donna Franca, capace di entrare nei sogni dei più famosi intellettuali dell’epoca e di esponenti della più alta aristocrazia: perfino l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe e lo Zar Nicola II omaggiarono il suo fascino

eppure la sua biografia è intessuta di dolore.

Negli anni, i tradimenti del marito si susseguirono, ma non erano questi il vero peso di Franca, ben altre tragedie segnarono la sua vita: le morti dei suoi figli.

© Photo credit: Livesicilia.it

La prima, Giovanna, a soli 9 anni morì di meningite. Ignazio, l’unico erede maschio, spirò l’anno dopo e Giacobina, nata nove mesi dopo visse solo un’ora. Le uniche figlie rimaste furono Igea e Giulia.
E poi, a poco a poco ma inesorabilmente, tra gli anni venti e la metà degli anni trenta, a casa Florio ci fu anche il crollo finanziario.
Alla fine, agli inarrivabili Florio non rimasero che l’onore e una disastrosa situazione economica per cui furono costretti a lasciare il regno sul quale per tanti anni avevano brillato.
Avversità e dolore segnarono il volto della “Bella Franca” che nonostante tutto terminò con dignità i suoi giorni fra stenti e dolori, ma grata per le gioie che seppero darle le adorate figlie e i nipoti.
Franca Florio morì nel 1950, a 77 anni, nella villa della figlia Igea, seguita 7 anni dopo dal marito Ignazio.

@misspattina