DECLUTTERING

di Maria Barchi
Quando fare la polvere diventa un percorso ad ostacoli e trovare qualcosa è una missione quasi impossibile, oppure quando semplicemente ci viene quella voglia di riappropriarci della nostra casa allora è venuto il momento di liberarsi degli oggetti superflui, ovvero fare decluttering, letteralmente “eliminare ciò che ingombra”.
Fare decluttering, diciamocelo, non è la scoperta del decennio (già le nostre nonne dicevano “Facciamo un repulisti”!), né tantomeno un’antica tradizione giapponese ad appannaggio di Marie Kondo, ma è un modo di approcciarsi agli oggetti e scegliere di vivere con leggerezza.
Per molti ormai questa pratica è diventata una vera filosofia di vita: selezionare ed eliminare ciò che non si usa più, infatti, sembra avere un reale beneficio anche a livello interiore, “liberandoci” dal passato, apriamo la nostra mente al futuro e a nuove possibilità.
Se per molti è un gesto facile e liberatorio, per tante di noi questo processo richiede di mettere in gioco emotività ed energie non indifferenti; cercherò qui di darvi qualche strategia per aiutarvi e sentirvi più consapevoli.
- Prenditi il tuo tempo
Se non sei decisa, conserva tutto in una scatola e datti un po’ di tempo.
Fare decluttering non è una corsa o una gara a chi butta più velocemente al metro quadro! È invece un processo che richiede tempo, sia a livello pratico che emotivo.
Non è necessario buttarsi no stop nel decluttering, ma è utile stabilire dei ritmi precisi, una zona per volta: entro fine settimana ragiono sulla data stanza e categoricamente entro fine mese metto in atto quello che ho progettato, e così per ogni spazio di casa.
Se non sei pronta a liberarti subito degli oggetti selezionati, conservali in uno scatolone e datti un termine di tempo; se scaduto il periodo vi accorgete di non averlo mai aperto, è davvero giunta l’ora di gettare il suo contenuto.
Ci saranno vani che richiedono più tempo perché più grandi o disordinati (tipo la camera da letto, nella quale dovremo valutare l’armadio colmo di ogni ben di Dio!) ma non spaventiamoci, ricordiamoci sempre che i tempi li dettiamo noi.
“Rome wasn’t built in a day” cantavano i Morcheeba… (a proposito, la musica potrebbe essere una valida aiutante in questi processo).
- Qualità e non quantità
Punta sulla qualità delle cose da conservare, non sulla loro quantità
Non c’è nessuna legge che impone il quantitativo minimo di oggetti da eliminare per considerare di aver fatto un buon lavoro. L’obiettivo è ritrovare la leggerezza che si era trascurata in casa.
È il processo decisionale che è fondamentale, è l’analisi lucida e obiettiva che fa la differenza. Quindi rifletti bene su ciò che ti circonda: cerca di capire cosa ti serve, cosa ti emoziona ancora e cosa invece è solo parte di un accumulo negli anni.
La qualità del tuo decluttering si musura nell’innescare un circolo virtuoso che ti fa decidere cosa tenere nella tua casa, possibilmente evitando di accumulare successivamente.
“Time after time” cantava Cyndi Lauper…ascoltala mentre pensi a cosa sia veramente necessario intorno a te.
- Non privarti ma scegli
Non privarti delle cose ma scegli cosa tenere
Niente è più sbagliato che attribuire al decluttering un’accezione negativa, che riporta a un senso di privazione e rinuncia.
Il decluttering non presuppone che si debba vivere con poche cose, come fossimo tutti asceti, ma ci sprona a liberarci del superfluo, che molto spesso è quel che rende la nostra stessa casa uno spazio respingente.
Il decluttering è scelta, soprattutto. Di tanto o di poco non importa: quello che conta è sapere che non ti privi di qualcosa, ma che dai spazio e risalto a quello che per te è importante.
Ascoltati Judi Boucher in “Make your choise” nel mentre, ti sembrerà tutto più facile.
- Piccoli trucchi per principianti
Metti su carta o su desktop il tuo piano d’azione, sarà una soddisfazione depennare quello che hai già fatto.
Applica la regola delle scatole, ovvero preparati 4 contenitori: uno per le cose da buttare, uno per quelle da donare e l’ultimo con quello che puoi rivendere su siti di seconda mano o riutilizzare: sarà più stimolante e meno traumatico.
Fotografa la stanza prima del tuo intervento (ti aiuterà anche a ragionare su cosa sia indispensabile, a cosa sei legato affettivamente e a cosa puoi rinunciare) e poi fotografala dopo il declatturing; il prima e dopo ti darà la carica per continuare con lo spazio successivo.
Possedere meno per vivere meglio: è forse questo il segreto della decrescita felice?
Maria Barchi @mgb__mgb
Per tutte le foto di quest’articolo ©Photo credit: Pexels
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