DA VITERBO A SUBIACO: FUGA TRA I BORGHI MEDIEVALI LAZIALI

Di Monica Maida |
In questi mesi è quasi inappropriato parlare di viaggi.
Eppure… se questo vale soprattutto per le mete più lontane per le quali è consigliato rimandare a tempi migliori,
per i piccoli spostamenti si può fare un discorso diverso…
Nel mio caso, la fortuna di trovarmi nel Lazio (una delle poche regioni rimaste gialle prima delle festività natalizie) mi ha permesso di collezionare alcune gite fuori porta.
E così, facendo sempre attenzione alle norme igieniche e di sicurezza, mi sono spinta verso posti che verosimilmente non avrei mai preso in considerazione.
In una splendida giornata autunnale visito Viterbo
La città domina la Tuscia, ossia l’antica zona etrusca spalmata nel Lazio settentrionale, e vanta il centro storico medievale più grande d’Europa!

Viterbo.
©Photo credit: Monica Maida@monicamomomaida
Basta una scappatella qui per scoprire che la cittadina:
1. è chiamata la “Città dei Papi” perché qui si rifugiavano i pontefici quando Roma viveva periodi pericolosi
2. tutti gli anni si celebra Santa Rosa con una festa unica al mondo riconosciuta persino come “Patrimonio immateriale dell’umanità”
3. il profumo di soffritto e pietanze varie che fugge dalle case mi regala puntualmente una gioia ineguagliabile.
Dopo ore trascorse tra i vicoli viterbesi propongo di proclamare “Patrimonio immateriale dell’umanità” anche tutti gli aromi che riempiono le vie del centro storico e le anime dei passanti. Così, senza fare un torto a nessuno.
Una nota di merito va senz’altro al quartiere medievale di San Pellegrino, situato sul percorso della famosa Via Francigena.
La zona è costellata di torri, palazzi duecenteschi e abitazioni con tratti e caratteristiche tipicamente medievali come i profferli, scale esterne che portano al pianerottolo d’accesso delle abitazioni, e le case a ponte, costruzioni che uniscono le case creando suggestivi passaggi coperti.
Per chi è alla ricerca di un tocco di relax, a una manciata di chilometri dal centro ci si può immergere nelle gettonate Terme dei Papi che regalano benessere in qualsiasi momento dell’anno. Peccato non averle provate ma mi sembra una scusa più che plausibile per ritornarci munita di costume.
Il weekend successivo lo trascorro a Subiaco
Cittadina al confine con l’Abruzzo, ci troviamo alle porte del Monte Licata (catena montuosa dei Monti Simbruini) situato in provincia di Roma ma più vicino a L’Aquila, in termini chilometrici.
La bellezza del grazioso borgo medievale arroccato si intravede in lontananza e, con questa vista, capisco che nonostante le cittadine laziali abbiano uno stampo simile, le peculiarità e l’accoglienza di ognuna alimentano la mia voglia di scoprirle insaziabilmente.
Il posto è reso noto dal Santuario di Sacro Speco, una chicca preziosa che vale la pena di essere scoperta da credenti e non.

Santuario di Sacro Speco, Subiaco.
©Photo credit: Monica Maida@monicamomomaida
Una perla dal punto di vista architettonico e una paradiso sotto l’aspetto religioso.
Il santuario si erge sopra il Monte Taleo e si affaccia sull’intera valle sottostante: incastonato nella roccia, si fonde con essa creando un equilibrio perfetto tra architettura e natura.
Petrarca definì questo luogo “soglia del paradiso”.
Sarà il cielo terso che mi sovrasta, l’aria fresca di montagna, le sensazioni positive che mi circondano, ma non potrei descriverlo diversamente.
A distanza di un anno dal mio trasferimento in questa regione, non mi resta che fare un applauso al Lazio che non smette di sorprendermi e agli amici romani che mi consigliano i posti giusti da visitare!
Monica Maida
In copertina: Viterbo ©Photo credit: Monica Maida @monicamomomaida
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