di Lorenza Ugoccioni

Comporre un menù non è difficile, basta affidarsi a qualche consiglio pratico.

Il primo è quello di scegliere delle ricetta già sperimentate prima. Il menù non deve essere una successione di piatti raffinati, ma un insieme armonioso tra le pietanze e la tavola. Il gusto personale nella scelta del menù deve primeggiare, senza nessun dubbio, ma non bisogna dimenticare le intolleranze, le allergie dei nostri ospiti. Offrire frattaglie, selvaggina, pesce crudo o cibi molto piccanti può non piacere a tutti. Si dovrebbero preparare minimo tre portate ma non esagerando in eccesso, soprattutto se non si ha qualcuno che ci dia una mano durante la cena.

Giocate d’anticipo nella preparazione delle pietanze per evitare di lasciare spesso la tavola e i vostri ospiti. Puntate su piatti collaudati e di cui siete certi dell’ ottima riuscita.

Attenzione ad invitare 14 ospiti, se per caso uno disdice all’ultimo minuto rischiate di trovarvi seduti in 13 e non a tutti fa piacere. Meglio scegliere pietanze che si possono preparare in anticipo piuttosto che ” Lastminute”. Non è elegante vedere la padrona di casa assentarsi da tavola per recarsi in cucina di continuo.

Antipasto, piatto principale e dessert: questa è la composizione classica di un menù. Tra una portata è l’altra è consigliabile fare una pausa che non sia superiore ai 10 minuti.

Un buon sorbetto può essere servito in un menù composto da più portate per preparare il palato al piatto successivo e distogliere l’attenzione nell’attesa, come può essere servito un plateau di formaggi dopo il piatto principale.

Per gustare pienamente tutte le pietanze è consigliabile fare attenzione alle porzioni, esse dovranno essere proporzionali al numero delle portate
Il segreto di un menù ben composto, è quello di sapere armonizzare i contrasti: i colori, le forme, le cotture della carne e delle verdure.

Armonizzate le portate in base ai sapori, ai colori e ai contrasti e non dimenticate di servire eventuali amari, caffe e liquori dopo aver completamente sparecchiato la tavola.

L’intensità dei sapori deve crescere da piatto a piatto come quella del vino: si inizia con i più leggeri per finire con i più corposi.. Se offrite a fine cena amari, tisane, liquori aspettate che la tavola sia sparecchiata.

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