di Annalisa Colonna

I PARALIPOMENI DELLA PARENTOMACHIA

Questo articolo è destinato alle vittime femminili di un parentado tanto anaffettivo quanto falso, disponibile quanto approfittatore, avido e maschilista quanto ignorante delle buone maniere.

I parenti non si scelgono. Mater semper certa est pater numquam. Parenti serpenti.

Sono innumerevoli i detti relativi alle pericolose relazioni familiari. In genere coacervi di sotterfugi, trame da telenovela sudamericana, gelosie mai sopite, acidità manifeste, frecciate degne di un arciere medioevale, precise ma non raffinate.
Per mettere fine a tutto questo, rendete le visite un evento sporadico, parlate di tutto tranne che della famiglia, presenti e assenti, memori del fatto che, a breve, gli assenti sarete voi.
No a pranzi e cene organizzate in casa. Oltre a dover lavare i piatti col Maalox esiste il concreto pericolo che alla prima parola, già non gradita, qualche posata cada malamente su un commensale creando un incidente diplomatico e sanitario. Quindi, tutti al ristorante. Fate in modo di essere il parente che viene da fuori, così il desinare vi verrà offerto ed Il sacrificio ripagato.

Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi.
Mai detto fu più lungimirante. Ricordo un anno in cui decidemmo di partire dal Nord per passare le Festività con i parenti paterni. Passammo tutto l’arco festivo da Natale a Capodanno snobbati e soli come eremiti. E da lì, rispetto assoluto del detto di cui sopra. A casa nostra, tra noi. E tatuaggio sulla cervicale della definizione da vocabolario enciclopedico di famiglia come “Insieme di individui legati da vincoli affettivi”. Si eviteranno grossolani errori d’interpretazione scambiati troppo spesso per sentimenti.

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Una lacrima sul viso.
Qualunque sia l’occasione che vi costringa ad una riunione familiare, compleanno, battesimo, cresima matrimonio, funerale, piangete, piangete sempre. Voi vi sfogherete e agli aviti occhi avidi sembrerete anime sensibili e misericordiose.

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Om, mani padme Hum.
Concentratevi, prendete la mira, invocate il Karma, riallineate i chakra, ripassate le tabelline fino al 9, il Teorema di Pitagora, i principi della termodinamica quando si avvicinerà il solito noto per farvi le domande personali più scontate con sorriso nefasto. Ad ogni evento qualcuno è vittima di un’intossicazione alimentare. Questo metodo farà in modo che non siate voi.

Togliersi i sassi dalle scarpe.
A volte bisogna aspettare il momento giusto. Anche a lungo. La prozia materna, centenne, fu festeggiata in pompa magna a 99 e ¾ per precauzione, ma lei visse fino a 103. Per l’occasione volle andare dall’estetista, vestito adeguato, animo pronto. All’ingresso del ristorante vide tutti i fiori inviati da noi nipoti. “Non capisco il perché di tutti questi fiori, non è mia intenzione morire oggi”. Seduti a tavola, consumato metà lauto pasto, inizia la consegna dei regali. La nuora le porge uno scialle in lana misto seta. Restituito seduta stante con la raccomandazione “grazie, però non mi piace, riportalo pure dove lo hai comprato”. Per ultimi, i i regali a tema religioso. “Grazie a tutti ma la prossima volta non portatemi altre Madonne perché non so dove metterle.” Il Karma arriva, con calma, inesorabile.

Per finire, 4 regole/consigli/raccomandazioni da seguire con scrupolosa e meticolosa devozione:
Regola n. 1: Mai avere rapporti economici con i parenti. Dormite sotto un ponte, mangiate pane e fantasia, indebitatevi, ma non chiedete nulla ai parenti e soprattutto non edificate mai nulla in comune con loro. Perché finirà che quello che è mio è mio, il tuo è nostro, il resto parti comuni ma non potrai usufruirne in quanto i comuni siamo noi.

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Regola n. 2: Rare e brevi telefonate di cortese gelida cortesia. Se invece chiamano loro, parlate senza tregua finché non vi saluteranno inventando che gli hanno suonato alla porta, i cani abbaiano, la casa va a fuoco. Così gli passerà la voglia, per il futuro, di disturbarvi.
Regola n. 3: Politica di alleanze. Qualcuno tenterà sempre il colpaccio e magari gli riuscirà, ma un alleato insoddisfatto e con le vostre stesse motivazioni, soprattutto uomo, sarà il sigillo sul trattato della vostra vittoria incondizionata.
Regola n. 4: Non cadete nei tranelli e attente all’uso dei termini. Una donna di classe fa valere le proprie ragioni ribattendo colpo su colpo ma senza mai farsi colpire.

@annalisa.colonna.71

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