di Elena Vitali

La lettura scorre e appassiona. Senza nemmeno accorgersene si arriva all’ultima pagina in un continuo fluire di rimandi a tutte quelle donne, mannequin e attrici , che Dior ha vestito consacrandole ancor di più come icone di stile. Da Elizabeth Taylor a Grace Kelly, da Marlene Dietrich a Olivia de Havilland, da Margaret – la principessa ribelle – a Soraya – la principessa triste: tutte sono divenute “immortali” con un abito del grande stilista francese.

La suddivisione del libro in brevi capitoli potrebbe erroneamente portare a pensare ad una lettura frammentaria e disarticolata. Quanto di più sbagliato! Sono proprio questi piccoli capitoli, come tasselli di un unico puzzle, che uniti insieme danno forma unitaria al testo, dando piena visione sia della figura di Christian Dior, sia della storia della sua Maison.

A voi la presentazione proposta dalla stessa casa editrice Diarkos:

“Ogni singola creazione è un attimo sospeso nel tempo, che nutre lo spirito e fa sognare.”

Parigi, 12 febbraio 1947. Una sfilata, la prima di Christian Dior. Tutti sono estasiati, il successo è decretato. La moda non sarà più la stessa.

Dopo aver scardinato l’estetica vigente instillando nuovi stilemi, viene scelto da star di Hollywood, principesse e regine per vestire i loro momenti più importanti. Un’ascesa fatta di genio e savoir-faire, la sua, ma anche di destino e superstizione, che rimanda alla giovinezza passata con la madre nei giardini di Les Rhumbs, la villa di famiglia, piena di profumi e intuizioni che saranno una costante nelle sue creazioni.

Dior passò la sua giovinezza con la madre nei giardini di Les Rhumbs, la villa di famiglia, piena di profumi e intuizioni che saranno una costante nelle sue creazioni.

La sua donna è romantica e femminile, i suoi accessori iconici e raffinati, le sue fragranze evocatrici e sensuali. Christian Dior muore giovane, a soli cinquantadue anni, ma ha già lasciato scritto molto nelle pagine della storia della moda, una tradizione che è stata portata avanti, in un insieme armonico di singole declinazioni, da nomi come Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferré, John Galliano, Raf Simons e, dal 2016, la prima donna, Mara Grazia Chiuri.

Alessia Lautone (Roma, 1966), giornalista professionista, ha esordito nella televisione, dove ha ideato, scritto e condotto vari programmi, per poi passare alla radio e alla carta stampata. Oggi è direttrice responsabile di La Presse. Per Diarkos ha scritto “Louis Vuitton. Il lusso di un sogno” (2021).

Photo Credits: Unplash